Mi manca questo blog. E mi manca il sostegno dei vostri commenti. Una serie di sfortunati eventi mi ha costretta al silenzio prolungato e scoppio.
La scorsa settimana abbiamo appreso che Pallina si è beccata la sesta malattia mentre aveva ancora in corso il virus intestinale che da novembre imperversa nella repubblica. Alzi la mano chi non ha ancora avuto cagona e vomito e lasci che mi complimenti con lui. Ovviamente l'offerta non vale se per casa non ha bambini dai zero a tre anni: troppo facile.
Adesso Pallina sta bene, la sua mamma un po' meno. Hel Maedb è molto preoccupata per l'ossesione tettifera di Pallina. Nelle scorse settimane non mangiava e non beveva, in compenso vomitava una volta a notte e la faceva sciolta, così il pediatra mi ha incoraggiata "Continui pure ad allattarla, non si preoccupi."
Prima di questa malattia, Pallina si stava svezzando da sé: mi cercava sempre meno e mangiava a quattro palmenti. Sul foglio dell'asilo ogni giorno c'era la riga TUTTO TUTTO NO NO, che sta per "ha mangiato tutto il primo, tutto il secondo, non ha dormito e non ha ancora fatto popò". Poi a casa si faceva lo iogurtino di merenda e la cena dei grandi.
Adesso siamo alla regressione totale. All'asilo abbiamo sempre TUTTO TUTTO NO NO, ma a casa non se ne parla di mangiare nè merenda nè cena, sopratutto se sono io ad imboccarla. Vuole solo il latte della mamma, quello di mucca la fa arrabbiare. Le educatrici mi hanno suggerito di farla mangiare da sola. Pallina mangia quasi sempre da sola, il risultato è che adesso il cibo finisce tutto in terra.
Ieri ho fatto un esperimento. Ho cercato di metterla a dormire senza la tetta. D'altra parte l'aveva avuta al rientro a casa dall'asilo. Ce l'ho fatta, ma è stta dura. Pianti continui. L'ho distratta con un carillon, le ho dato il biberon col latte della mucca "Muuu, che buono questo lattino!" Le ho cantato tacia bunacia come fa la nonninabuona e infine si è addormentata tra i singhiozzi. Una gran pena. Sono riuscita a metterla a letto solo stendendomi accanto a lei, ma poi ha dormito per quasi due ore.
Le educatrici mi dicono di smettere tutto in un botto "E' dura, lo so, ma lo fai per lei", Gemadhar sostiene che è ora di tirare una riga, mia madre va avanti con i te-l'avevo-detto-io-ma-adesso.non-devi-farla-soffrire. Persino in libreria una tipa mi ha accusata di volerla tenere legata a me. Questa cosa mi fa impazzire: una chiede aiuto a pediatra, educatrici, mamme e loro sostengono che un bambino di quindici mesi non ha più bisogno del latte materno e che siamo noi "madri che allattano" a volerli tenere legati morbosamente. A che pro?, rispondo io. Non mi dispiacerebbe passare un intero pomeriggio con mia figlia in giro per la città o dai suoi amichetti senza dover sfoderare la tetta. Non mi dispiacerebbe dormire una intera notte e svegliarmi senza mal di gola per la camicia sempre aperta. Non mi dispiacerebbe allungare il braccio nell'oscurità e sentire il tepore del corpo di mio marito invece che il pannolino gonfio di mia figlia.
Continuo ad allattare Pallina perché mi si spezza il cuore nel sentirla piangere. E magari sarà proprio perché la allatto e ho tutta questa ossitocina che fa le maratone nelle mie vene, ma dopo dieci minuti di pianto, se non sono io che offro il latte alla mia piccola, è il latte che decide di uscire da solo. Perché dopo soli dieci minuti di pianto una mamma va fuori di testa, ecco perché. E Pallina è in grado di andare ben oltre quei dieci minuti.
La strategia inaugurata ieri prevede un approccio settimanale, speriamo bene. Oggi ha funzionato di nuovo. Anche domani l'allatterò al rientro dall'asilo, ma poi niente tetta fino a sera. Se funziona, la prossima settimana faremo un passo in più verso la sua emancipazione.
Sono fiduciosa per il solo fatto che questa strategia l'ho elaborata io, senza il consiglio di nessuno, pensata per far fronte alle nostre esigenze di madre e figlia.
Intanto rispolvero il tiralatte, che ieri sera avevo le tette quadrate.
Nota: ogni suggerimento è comunque il benvenuto, basta che non mi tacciate di morbosità, mi struggo già abbastanza.
La scorsa settimana abbiamo appreso che Pallina si è beccata la sesta malattia mentre aveva ancora in corso il virus intestinale che da novembre imperversa nella repubblica. Alzi la mano chi non ha ancora avuto cagona e vomito e lasci che mi complimenti con lui. Ovviamente l'offerta non vale se per casa non ha bambini dai zero a tre anni: troppo facile.
Adesso Pallina sta bene, la sua mamma un po' meno. Hel Maedb è molto preoccupata per l'ossesione tettifera di Pallina. Nelle scorse settimane non mangiava e non beveva, in compenso vomitava una volta a notte e la faceva sciolta, così il pediatra mi ha incoraggiata "Continui pure ad allattarla, non si preoccupi."
Prima di questa malattia, Pallina si stava svezzando da sé: mi cercava sempre meno e mangiava a quattro palmenti. Sul foglio dell'asilo ogni giorno c'era la riga TUTTO TUTTO NO NO, che sta per "ha mangiato tutto il primo, tutto il secondo, non ha dormito e non ha ancora fatto popò". Poi a casa si faceva lo iogurtino di merenda e la cena dei grandi.
Adesso siamo alla regressione totale. All'asilo abbiamo sempre TUTTO TUTTO NO NO, ma a casa non se ne parla di mangiare nè merenda nè cena, sopratutto se sono io ad imboccarla. Vuole solo il latte della mamma, quello di mucca la fa arrabbiare. Le educatrici mi hanno suggerito di farla mangiare da sola. Pallina mangia quasi sempre da sola, il risultato è che adesso il cibo finisce tutto in terra.
Ieri ho fatto un esperimento. Ho cercato di metterla a dormire senza la tetta. D'altra parte l'aveva avuta al rientro a casa dall'asilo. Ce l'ho fatta, ma è stta dura. Pianti continui. L'ho distratta con un carillon, le ho dato il biberon col latte della mucca "Muuu, che buono questo lattino!" Le ho cantato tacia bunacia come fa la nonninabuona e infine si è addormentata tra i singhiozzi. Una gran pena. Sono riuscita a metterla a letto solo stendendomi accanto a lei, ma poi ha dormito per quasi due ore.
Le educatrici mi dicono di smettere tutto in un botto "E' dura, lo so, ma lo fai per lei", Gemadhar sostiene che è ora di tirare una riga, mia madre va avanti con i te-l'avevo-detto-io-ma-adesso.non-devi-farla-soffrire. Persino in libreria una tipa mi ha accusata di volerla tenere legata a me. Questa cosa mi fa impazzire: una chiede aiuto a pediatra, educatrici, mamme e loro sostengono che un bambino di quindici mesi non ha più bisogno del latte materno e che siamo noi "madri che allattano" a volerli tenere legati morbosamente. A che pro?, rispondo io. Non mi dispiacerebbe passare un intero pomeriggio con mia figlia in giro per la città o dai suoi amichetti senza dover sfoderare la tetta. Non mi dispiacerebbe dormire una intera notte e svegliarmi senza mal di gola per la camicia sempre aperta. Non mi dispiacerebbe allungare il braccio nell'oscurità e sentire il tepore del corpo di mio marito invece che il pannolino gonfio di mia figlia.
Continuo ad allattare Pallina perché mi si spezza il cuore nel sentirla piangere. E magari sarà proprio perché la allatto e ho tutta questa ossitocina che fa le maratone nelle mie vene, ma dopo dieci minuti di pianto, se non sono io che offro il latte alla mia piccola, è il latte che decide di uscire da solo. Perché dopo soli dieci minuti di pianto una mamma va fuori di testa, ecco perché. E Pallina è in grado di andare ben oltre quei dieci minuti.
La strategia inaugurata ieri prevede un approccio settimanale, speriamo bene. Oggi ha funzionato di nuovo. Anche domani l'allatterò al rientro dall'asilo, ma poi niente tetta fino a sera. Se funziona, la prossima settimana faremo un passo in più verso la sua emancipazione.
Sono fiduciosa per il solo fatto che questa strategia l'ho elaborata io, senza il consiglio di nessuno, pensata per far fronte alle nostre esigenze di madre e figlia.
Intanto rispolvero il tiralatte, che ieri sera avevo le tette quadrate.
Nota: ogni suggerimento è comunque il benvenuto, basta che non mi tacciate di morbosità, mi struggo già abbastanza.
Lupina in modalità *donna ricca di senso pratico*.
RispondiEliminaE' vero, il distacco dalla tetta è un gran casino. Per noi mamme, voglio dire. Nonostante ciò che mi dicono continuamente (e cioè: mamma morbosa, mamma fusionale, mamma snaturata, mamma mastolattenonhasostanza, mamma topless, macheccacchioglielodaiafare) io me ne frego e continuo imperterrita.
Ho notato che il mio Nano è piuttosto discontinuo nei bisogni, e che una settimana non è mai uguale all'altra in materia di abitudini radicate. Il tempo per i bambini non è ne' un continuum e tantomeno ha andamenti ciclici come per noi. Per loro il tempo è salterino, dispettoso. E quando senti una voce dentro di te che dice: ma diamogli tempo, la voce intende il tempo misurato con la loro unità di misura, e non la nostra.
Lupina modalità *mucca allattona*.
Daglielo. Non farla soffrire! :)
Le cose vanno piuttosto bene, ho intenzione di darle tutto il tempo che serve per diminuite/smettere di allatatre. Diminuire (molto) gradualmente e poi smettere. Questa cosa del niente tutto in un botto non ci convince. Me e Pallina, intendo, e io Pallina l'ascolto perché il più delle volte in queste cose ha ragione lei.
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