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Visualizzazione dei post da 2017

Mental Load: capire cos'è per ridurlo con efficacia

Qualche settimana fa, come ogni lunedì, stavo aprendo l’asse da stiro quando il mio compagno mi rimproverò di non guardare il nostro telefilm preferito insieme a lui. Risposi che lo guardavo, ma nel frattempo avrei stirato e lui, stendendosi sul divano, mi disse che non ero capace di riposarmi : avevo sgobbato fino a quel momento, fra sistemare la roba del calcio, asciugare i capelli del piccolo mentre la cena era sul fuoco, far partire lavatrice, servire cena e sparecchiare, spazzare e risistemare (qui mi aveva aiutato e la lavastoviglie l'aveva riempita lui) adesso avevo il diritto di non fare niente e guardarmi TWD. Beh, che dire, non potrei essere più d'accordo, ma lui non ha mai imparato a stirare e se non lo faccio i panni non entrano nei cassetti. E poi se non lo faccio il lunedì, me li ritrovo al martedì, o al mercoledì, e il mucchio non fa che aumentare. Sembrava quasi offeso dal fatto che non mi sedessi sul divano con lui, ho tentato di spiegargli la facce

Contro le prediche

Chi si ricorda l'ultima volta che è stato sgridato? Oh, io la ricordo benissimo... Ricordo che ne sono uscita umiliata e arrabbiata . In quel momento non ero affatto grata alla persona che mi ha rimproverato. Sicuramente pensava di avere tutto il diritto di sgridarmi come una scolaretta, ma quel pubblico rimprovero non mi ha arricchita, né mi ha insegnato qualcosa, non ha indotto in me un comportamento migliore. Chi mi ha sgridata non si è preso il tempo di verificare se la sua predica fosse servita, né ho avuto l'impressione che lo facesse per il mio bene , ma solo per attestare la sua superiorità. Io sono grande tu sei piccola, io parlo tu ascolti. Nemmeno ha preso in considerazione il mio punto di vista, semplicemente ne sono uscita avvilita e umiliata, con la netta sensazione che qualsiasi cosa avessi detto o fatto, non gli sarebbe comunque andata bene. Non ero una bambina, è stato pochi mesi fa. E' quindi ragionevole pensare che i nostri figli si sentano

Focalizzare gli obiettivi con le to-do list

Mi sono accorta che è davvero da molto tempo che non scrivo più qualcosa per la serie Semplificare. Eppure questi giorni sono così pieni di attività e impegni, che semplificare dovrebbe essere la parola d'ordine del mese di dicembre . Semplificare per godersi i giorni di festa, semplificare per passare più tempo con le persone che ci amano senza investirlo in relazioni inutili, semplificare per chiudere tutti i cerchi rimasti rimasti aperti e lasciare spazio ai nuovi progetti dell'anno che viene. Spesso spendiamo tante energie in imprese che non ci portano da nessuna parte . Quando ero una giovane moglie, raccoglievo ritagli e fotocopie di ricette, pensando che prima o poi le avrei provate tutte. Allora come adesso, ero una donna che lavora a tempo pieno, certe ricette pertanto erano impossibili da realizzare se non nel weekend. Ci sono solo 52 weekend all'anno, ma vi assicuro che raccoglievo diverse ricette al giorno! Oltretutto non mi sono mai vista come la mo

Vivere con stile

Come immaginavi la tua casa da ragazza? Ordinata, bella, organizzata, una casa con stile , giusto? Immagina la tua famiglia in quella casa da copertina: tutti sono felici e sorridenti , sembra la foto di un catalogo vero? Immagina di entrare in quella casa pulita. Non percepisci stress, sei sollevata e felice di essere a casa , non è così? In casa mia, il disordine riempiva ogni spazio. Pulire mi stancava dannatamente perché mentre lo facevo dovevo spostare ogni cosa per liberare i pavimenti da lavare o i ripiani da spolverare. Anche cucinare era una tortura. Come ho scritto qualche giorno fa, prima di cucinare dovevo liberare le superfici di lavoro, la tavola e il lavello. Perfino un bagno rigenerante o una doccia veloce richiedevano la preparazione della vasca o della doccia, ingombre di giocattoli, asciugamani, spugne o bacinelle. Un lavoro ne richiedeva sempre un altro , ogni fatica era doppia, se non tripla. Mi sentivo come se stessi scalando una montagna scivolando a

Come la rana nella pentola

Prendete una rana e mettetela in una pentola d'acqua fredda, poi lentamente portate a bollore. La rana non scapperà, si accorgerà del pericolo solo poco alla volta, incredula. Tenterà la fuga solo quando sarà ormai priva delle forze necessarie ad andarsene, ad uscire dalla situazione mortale. Per molte donne la violenza domestica è così. La violenza lenta e progressiva di un rapporto oppressivo, esclusivo, patologico e mortale, che si rivela poco a poco. All'inizio il dolore è solo una puntura di spillo, si giustifica l'aggressività, il silenzio e il rancore. Si sopporta la gelosia, le interferenze scambiandoli per amore. Si accetta lo svilimento, l'umiliazione sottile e continua. Inutilmente si spera che tutto tornerà come prima. Per alcune, un evento esterno è la rivelazione, lo svelamento di una situazione che non ha nulla di normale, ed è la salvezza della fuga. Per molte altre la famiglia, gli amici, non capiscono, non sanno o non vogliono sapere; le richieste

Una cosa in più

Come mamma sola mi devo confrontare ogni giorno - ogni giorno! - con il saldo del conto corrente. Sono un  genitore monoreddito in equilibrio tra i debiti e con due bambini a cui non vorrei fare mancare nulla, perciò recentemente ho sfruttato la mia passione per il declutter cercando di realizzare un piccolo introito dalla vendita degli oggetti usati ancora in ottimo stato. Chi ha bambini piccoli sa che la maggior parte dei vestiti viene scartata ancora praticamente nuova e che ad ogni cambio di stagione c'è il dilemma di come mettere via tutta quella roba, perché è un peccato eliminare tanti vestiti ancora nuovi. Con la vendita degli abiti usati dei miei figli ho potuto comprare, dagli stessi canali, altre scarpe ed abiti usati per tutta la famiglia e devo dire che la spesa per l'abbigliamento in questo mese si è ridotta in maniera considerevole senza farci mancare nulla. Quando inizio un nuovo declutter, la tentazione di ricavare qualcosa dall'usato è forte, tuttavi

La casa dei sogni

Il disordine e l'accumulo di oggetti ingombra la casa e determina un cambiamento d'umore nell'intera famiglia. Quando la maggior parte del nostro tempo è occupato nel cercare ciò che ci serve o nel fare la spola da una stanza all'altra per mettere a posto gli oggetti, la qualità della vita che passiamo tra le mura domestiche diventa pochissima. In molte case sono gli adulti, spesso la mamma, a raccogliere stanza per stanza le cianfrusaglie, a volte infilandole in cassapanche o sacchetti che le nasconderanno per settimane o mesi. Il paradosso è che tanti di noi hanno ancora il mito della casa di proprietà e magari investono moltissimo tempo e denaro nella costruzione e realizzazione della casa dei propri sogni , per poi capire che stanno meglio fuori casa, che è più bello cenare al ristorante, che ci si riposa solo in un hotel, che niente è come la domenica dai nonni. Ci sono giorni in cui non ci si ricorda di aver fatto altro che pulire e riordinare, spostare

Perché tolleriamo comportamenti inaccettabili?

Si parla molto, in questo periodo, della riluttanza delle vittime di un abuso nel denunciare o quantomeno parlare delle violenze di cui sono state oggetto. Senza entrare nel caso drammatico di abusi e violenze vere e proprie, anche nelle relazioni non paritarie come i colloqui di lavoro, il rapporto coi superiori o le interazioni con amici e colleghi particolarmente maleducati, le persone sono disposte a tollerare comportamenti decisamente riprovevoli. Come scrive Kathy Caprino  nel suo recente articolo pubblicato da Forbes, nell'esperienza quotidiana le persone sopportano comportamenti che le fanno sentire insicure, spaventate ed inadeguate . Caprino si è sempre interessata a questo tipo di argomenti. Promuove un programma di crescita personale e professionale ed ha partecipato ad una TED Talk dal titolo  Time to Brave Up , E' ora di essere coraggiosi. L'autrice porta ad esempio il caso del colloquio di lavoro, dove i candidati attendono per settimane e setti

Potrebbe servirmi ancora

Nel suo secondo libro, Marie Kondo, la madre di tutti i riordini, colei che ha diffuso il concetto di declutter fino a farlo diventare una moda, ci spiega come gli oggetti abbiano il potere di renderci felici o meno. Secondo quando scritto in 96 lezioni di felicità , negli oggetti sarebbero nascosti i due segreti alla base del vivere bene:  avere solo le cose che ci trasmettono felicità e organizzarle bene in casa . Il manuale fornisce moltissimi spunti su come un oggetto può essere artefice o meno della nostra felicità, trasmetterci emozioni più o meno belle, essere utile alla nostra vita. Non mi dilungo sulla necessità di ringraziare gli oggetti o parlare ad essi, ritengo queste parti del libro qualcosa di abbastanza estraneo al mio modo di considerate le cose e una nota di colore esotica o spirituale che può per alcuni rendere più coinvolgente la lettura. Lascio chi vorrà leggere questo libro a farsi un'idea personale sull'argomento, tuttavia vi si possono trovare indi

Meno cose, meno fatica

Questo weekend mia figlia ha riordinato la sua cameretta per fare spazio ai libri e agli strumenti didattici che dovrà usare ora che è in prima media. Fra le molte bambole e giocattoli che non usa più , ha eliminato anche un oggetto che era sopravvissuto al mio primo declutter. Si trattava di un souvenir delle Mauritius che lei stessa mi aveva impedito di buttare, innamorata dei colori e delle forme di quelle conchiglie esotiche. Non sono mai stata alle Mauritius in vita mia e non ero legata a quel ricordo né in bene né in male, ma lo ero, e lo sono tuttora, sono alla persona che me lo aveva portato. Mi figlia, pulendo le mensole, era giunta alla mia stessa conclusione: quell'oggetto rappresentava solo altro spazio occupato e altra polvere da levare; così ha scartato il souvenir, che per lei non era nemmeno un ricordo. Anche in Italia si sta diffondendo il minimalismo , una esaltazione dello space clearing tesa a liberarsi di tutto tranne che del'indispensabile .

De-stress, de-clutter!

Quante cose possono farmi innervosire? Una fra tutte è non trovare un piano d'appoggio . Per la mia borsa, quando rientro a casa. Per zaini e libri, quando rientrano i ragazzi. Per la spesa, quando arranco fino alla cucina sotto al peso delle borse... O un posto dove sedersi, in una casa dove sedie e divani sono utilizzati per appoggiare giocattoli o giacche. Letti sfatti, scarpe e calzini disseminati sul pavimento, libri e riviste impilati senza criterio, zone calde accomunate dall'assortimento di oggetti che vi vengono depositati. Il peso degli oggetti lasciati in disordine si riflette nel peso dei nostri pensieri.  Case disordinate causano emozioni disordinate.  E tensione, ma voglio chiamarla col suo nome. Studi clinici hanno rivelato che vivere in un ambiente disordinato causa un aumento del cortisolo, l'ormone dello stress. Liberarsi dal disordine è dunque la chiave per sbarazzarsi di questo tipo di stress. Uno studio di nove anni condotto su più d