Il disordine e l'accumulo di oggetti ingombra la casa e determina un cambiamento d'umore nell'intera famiglia.
Quando la maggior parte del nostro tempo è occupato nel cercare ciò che ci serve o nel fare la spola da una stanza all'altra per mettere a posto gli oggetti, la qualità della vita che passiamo tra le mura domestiche diventa pochissima.
In molte case sono gli adulti, spesso la mamma, a raccogliere stanza per stanza le cianfrusaglie, a volte infilandole in cassapanche o sacchetti che le nasconderanno per settimane o mesi.
Il paradosso è che tanti di noi hanno ancora il mito della casa di proprietà e magari investono moltissimo tempo e denaro nella costruzione e realizzazione della casa dei propri sogni, per poi capire che stanno meglio fuori casa, che è più bello cenare al ristorante, che ci si riposa solo in un hotel, che niente è come la domenica dai nonni.
Ci sono giorni in cui non ci si ricorda di aver fatto altro che pulire e riordinare, spostare e appoggiare. Una mia conoscente toglie strati e strati di oggetti dal tavolo prima di ogni pasto, li appoggia sui gradini della scala e dopo cena libera l'accesso al piano di sopra riportando libri, borse e oggetti vari sul tavolo.
Per lei l'opzione pizzeria è una vera liberazione.
Eppure la casa dovrebbe essere il nostro rifugio, il luogo a cui tornare per ripiegare le ali e riposare.
Dopo aver portato a termine il grande riordino, ritrovai il piacere di invitare ospiti a cena ed organizzare serate in cui ritrovarsi tra amici nell'intimità di una casa, con i bambini liberi di giocare e divertirsi.
Ho finalmente ritrovato il senso vero del convivio, del calore di casa, della famiglia e del piacere di ricevere ospiti.
Persino cucinare, un'attività che adoro, ma che mi costava sempre troppa fatica, è diventato più piacevole ora che per farlo non devo più riordinare e liberare i piani di lavoro o il lavello. Inoltre gli strumenti e tutto ciò che serve hanno un posto ben definito e posso concentrarmi su quello che sto preparando senza distrarmi nella ricerca di un coltello o una ciotola.
Ripensiamo a come ci siamo sentiti dopo il compito 2, guardando la zona ripulita dal clutter e vuotata dagli oggetti inutili.
Non la farò lunga, questa volta: la sfida dei prossimi giorni sarà applicare il compito 2 a tutti i punti della lista del compito 1.
Se hai abbastanza tempo, puoi utilizzare il metodo delle 4 fasi, che ti darà anche la bellissima sensazione di un ambiente nuovo di zecca.
Non dimenticare di fare delle foto del prima e dopo, serviranno moltissimo per motivarti a continuare.
Altri articoli di questa serie:
De-stress, de-clutter!
Meno cose, meno fatica
Potrebbe servirmi ancora
Se ti è piaciuto questo articolo, leggi gli altri miei post sull'argomento space clearing.
Quando la maggior parte del nostro tempo è occupato nel cercare ciò che ci serve o nel fare la spola da una stanza all'altra per mettere a posto gli oggetti, la qualità della vita che passiamo tra le mura domestiche diventa pochissima.
In molte case sono gli adulti, spesso la mamma, a raccogliere stanza per stanza le cianfrusaglie, a volte infilandole in cassapanche o sacchetti che le nasconderanno per settimane o mesi.
Il paradosso è che tanti di noi hanno ancora il mito della casa di proprietà e magari investono moltissimo tempo e denaro nella costruzione e realizzazione della casa dei propri sogni, per poi capire che stanno meglio fuori casa, che è più bello cenare al ristorante, che ci si riposa solo in un hotel, che niente è come la domenica dai nonni.
Ci sono giorni in cui non ci si ricorda di aver fatto altro che pulire e riordinare, spostare e appoggiare. Una mia conoscente toglie strati e strati di oggetti dal tavolo prima di ogni pasto, li appoggia sui gradini della scala e dopo cena libera l'accesso al piano di sopra riportando libri, borse e oggetti vari sul tavolo.
Per lei l'opzione pizzeria è una vera liberazione.
Eppure la casa dovrebbe essere il nostro rifugio, il luogo a cui tornare per ripiegare le ali e riposare.
Dopo aver portato a termine il grande riordino, ritrovai il piacere di invitare ospiti a cena ed organizzare serate in cui ritrovarsi tra amici nell'intimità di una casa, con i bambini liberi di giocare e divertirsi.
Ho finalmente ritrovato il senso vero del convivio, del calore di casa, della famiglia e del piacere di ricevere ospiti.
Persino cucinare, un'attività che adoro, ma che mi costava sempre troppa fatica, è diventato più piacevole ora che per farlo non devo più riordinare e liberare i piani di lavoro o il lavello. Inoltre gli strumenti e tutto ciò che serve hanno un posto ben definito e posso concentrarmi su quello che sto preparando senza distrarmi nella ricerca di un coltello o una ciotola.
Ripensiamo a come ci siamo sentiti dopo il compito 2, guardando la zona ripulita dal clutter e vuotata dagli oggetti inutili.
Non la farò lunga, questa volta: la sfida dei prossimi giorni sarà applicare il compito 2 a tutti i punti della lista del compito 1.
Se hai abbastanza tempo, puoi utilizzare il metodo delle 4 fasi, che ti darà anche la bellissima sensazione di un ambiente nuovo di zecca.
Non dimenticare di fare delle foto del prima e dopo, serviranno moltissimo per motivarti a continuare.
Altri articoli di questa serie:
De-stress, de-clutter!
Meno cose, meno fatica
Potrebbe servirmi ancora
Se ti è piaciuto questo articolo, leggi gli altri miei post sull'argomento space clearing.
Commenti
Posta un commento