Nel suo secondo libro, Marie Kondo, la madre di tutti i riordini, colei che ha diffuso il concetto di declutter fino a farlo diventare una moda, ci spiega come gli oggetti abbiano il potere di renderci felici o meno.
Secondo quando scritto in 96 lezioni di felicità, negli oggetti sarebbero nascosti i due segreti alla base del vivere bene: avere solo le cose che ci trasmettono felicità e organizzarle bene in casa.
Il manuale fornisce moltissimi spunti su come un oggetto può essere artefice o meno della nostra felicità, trasmetterci emozioni più o meno belle, essere utile alla nostra vita.
Non mi dilungo sulla necessità di ringraziare gli oggetti o parlare ad essi, ritengo queste parti del libro qualcosa di abbastanza estraneo al mio modo di considerate le cose e una nota di colore esotica o spirituale che può per alcuni rendere più coinvolgente la lettura.
Lascio chi vorrà leggere questo libro a farsi un'idea personale sull'argomento, tuttavia vi si possono trovare indicazioni pratiche sul modo di affrontare il declutter di oggetti difficili come i “ricordi” o i “potrebbe servirmi ancora”.
Torniamo quindi al nostro caso e al sacchetto di cianfrusaglie raccolte nel compito 2.
Rispondi a questa domanda: qualcuno ne ha avuto bisogno?
Mancavano in qualche modo all'organizzazione domestica o per svolgere qualche compito?
Immagino di no.
Forse ci siamo addirittura dimenticati di averle messe da parte.
Ti suggerisco di sottoporle alla selezione descritta nella fase 3 del metodo delle 4 fasi:
Per gli altri ti consiglio di contattare un'associazione di beneficenza: vestiti, scarpe, occhiali, giocattoli, coperte e anche mobili possono sempre servire ai meno fortunati e donarli può darti una motivazione in più.
Cuscini, coperte e tessili ormai rovinati possono essere molto utili ai canili, mentre sul web puoi trovare moltissime pagine dove vendere o regalare oggetti col vantaggio del ritiro a domicilio. Anche su Facebook si stanno creando mercatini di zona molto attivi e molto comodi.
In ogni caso non lasciare passare troppo tempo prima di liberarti delle cose che non ti servono: ricorda che è meglio regalarle che lasciarle a prendere polvere in uno stanzino o nel garage.
E se un giorno mi dovessero servire?
Se sei vittima di questa modalità di accumulo, la cosiddetta scusa del potrebbe servirmi ancora, ti suggerisco la tecnica che segue.
Riponi tutti i tuoi oggetti "potrebbe servirmi ancora" in uno scatolone.
Chiudilo con nastro adesivo da pacchi e scrivi su un lato, con un bel marker indelebile, il giorno in cui lo hai chiuso. Ad esempio: "cose che potrebbero servire di nuovo - chiuso il 25/10/2017".
Riponi lo scatolone in garage o soffitta, quindi segna in agenda, esattamente fra un anno, di controllare lo scatolone.
Ecco cosa dovrai controllare fra un anno da adesso: se in questi dodici mesi non avrai mai aperto lo scatolone per prendere una delle cose che ci hai chiuso dentro, significa che niente di quello che c'era ti è servito per un intero anno!
Come possiamo allora affermare che sono cose che prima o poi possono servire?
Quanto deve durare quel poi?
Devi renderti conto che quelle cose potrebbero non servirti mai... liberatene!
Ma è qualcosa di cui puoi occuparti tra 365 giorni, non è necessario preoccuparsene adesso.
Altri articoli di questa serie:
De-stress, de-clutter!
Meno cose, meno fatica
Se ti è piaciuto questo articolo, leggi gli altri miei post sull'argomento space clearing.
Secondo quando scritto in 96 lezioni di felicità, negli oggetti sarebbero nascosti i due segreti alla base del vivere bene: avere solo le cose che ci trasmettono felicità e organizzarle bene in casa.
Il manuale fornisce moltissimi spunti su come un oggetto può essere artefice o meno della nostra felicità, trasmetterci emozioni più o meno belle, essere utile alla nostra vita.
Non mi dilungo sulla necessità di ringraziare gli oggetti o parlare ad essi, ritengo queste parti del libro qualcosa di abbastanza estraneo al mio modo di considerate le cose e una nota di colore esotica o spirituale che può per alcuni rendere più coinvolgente la lettura.
Lascio chi vorrà leggere questo libro a farsi un'idea personale sull'argomento, tuttavia vi si possono trovare indicazioni pratiche sul modo di affrontare il declutter di oggetti difficili come i “ricordi” o i “potrebbe servirmi ancora”.
Torniamo quindi al nostro caso e al sacchetto di cianfrusaglie raccolte nel compito 2.
Rispondi a questa domanda: qualcuno ne ha avuto bisogno?
Mancavano in qualche modo all'organizzazione domestica o per svolgere qualche compito?
Immagino di no.
Forse ci siamo addirittura dimenticati di averle messe da parte.
Ti suggerisco di sottoporle alla selezione descritta nella fase 3 del metodo delle 4 fasi:
- oggetti da buttare
- oggetti da vendere/regalare
- oggetti da tenere
Per gli altri ti consiglio di contattare un'associazione di beneficenza: vestiti, scarpe, occhiali, giocattoli, coperte e anche mobili possono sempre servire ai meno fortunati e donarli può darti una motivazione in più.
Cuscini, coperte e tessili ormai rovinati possono essere molto utili ai canili, mentre sul web puoi trovare moltissime pagine dove vendere o regalare oggetti col vantaggio del ritiro a domicilio. Anche su Facebook si stanno creando mercatini di zona molto attivi e molto comodi.
In ogni caso non lasciare passare troppo tempo prima di liberarti delle cose che non ti servono: ricorda che è meglio regalarle che lasciarle a prendere polvere in uno stanzino o nel garage.
E se un giorno mi dovessero servire?
Se sei vittima di questa modalità di accumulo, la cosiddetta scusa del potrebbe servirmi ancora, ti suggerisco la tecnica che segue.
Riponi tutti i tuoi oggetti "potrebbe servirmi ancora" in uno scatolone.
Chiudilo con nastro adesivo da pacchi e scrivi su un lato, con un bel marker indelebile, il giorno in cui lo hai chiuso. Ad esempio: "cose che potrebbero servire di nuovo - chiuso il 25/10/2017".
Riponi lo scatolone in garage o soffitta, quindi segna in agenda, esattamente fra un anno, di controllare lo scatolone.
Ecco cosa dovrai controllare fra un anno da adesso: se in questi dodici mesi non avrai mai aperto lo scatolone per prendere una delle cose che ci hai chiuso dentro, significa che niente di quello che c'era ti è servito per un intero anno!
Come possiamo allora affermare che sono cose che prima o poi possono servire?
Quanto deve durare quel poi?
Devi renderti conto che quelle cose potrebbero non servirti mai... liberatene!
Ma è qualcosa di cui puoi occuparti tra 365 giorni, non è necessario preoccuparsene adesso.
Altri articoli di questa serie:
De-stress, de-clutter!
Meno cose, meno fatica
Se ti è piaciuto questo articolo, leggi gli altri miei post sull'argomento space clearing.
Commenti
Posta un commento