Le madri hanno dei cuori grandi. Non è un modo di dire. Ce lo gonfiano a suon di cazzotti.
Quando ti senti dire che la cosa più importante che hai al mondo è il motivo per cui non potrai mai avere ciò per cui hai duramente lottato, e studiato, e sudato eccetera, e tutto per assicurare a quella cosa che prima non c'era e adesso è così importante il futuro migliore che puoi, come credi che ti riducano quel pezzettino di carne nel petto?
Fra pochi giorni la mia capa e il suo compagno lasceranno l'azienda. Resteranno scoperti due importanti ruoli, per uno dei quali ero l'unica e principale candidata. Io e lei abbiamo creato il Progetto cinque anni fa. Il grosso dell'analisi l'ha fatta lei, ma l'ottanta percento dell'implementazione e dell'analisi tecnica è mia. Scherzosamente dice che sono la mammma del progetto.
Beh, evidentemente non sono solo mamma del progetto, visto che il suo posto lo prenderà l'ingegnere più giovane. Lui ha lavorato al progetto mentre io ero in maternità, tredici mesi in tutto, poi si è diviso fra l'incarico precedente e questo. Adesso sono mesi che non collabora più con noi, ma ieri era nella sala del capo prima che arrivassimo noi del team per la riunione di allineamento. Sarà il mio nuovo responsabile: stessa formazione universitaria, stesso profilo professionale, maschio, sposato, due figli piccoli, più giovane e inesperto di me, con solo un anno di esperienza nel Progetto contro i miei cinque appena compiuti.
Prima è stato dato l'annuncio pubblico, poi privatamente mi hanno detto che dovevo esserci io, "...ma con la bambina piccola, sai, quando starà male non potrai assicurare la presenza all'azienda, e poi se devi fare ancora del part-time..." e così via. Perché i bambini del giovanotto non stanno mai male, e quando si ammalano resta a casa, naturalmente, la loro mamma, che lavora come una stronza, ma il suo lavoro evidentemente conta meno di quello di papà, no?
Ho quasi quarant'anni e l'unica possibilità di carriera in questa azienda, quella che mi avrebbe assicurato un vero miglioramento del tenore di vita, era legata alla successione nel ruolo della mia capa, di qualche anno più vecchia di me. Da ieri so che dovrò fare questo lavoro per il resto dei miei giorni. L'ingegnere maschio non se ne andrà prima di me. Non ha le palle per farlo.
E ieri, per aggiungere sdegno allo sdegno, portava pure il calzino bianco. Corto.
Quando ti senti dire che la cosa più importante che hai al mondo è il motivo per cui non potrai mai avere ciò per cui hai duramente lottato, e studiato, e sudato eccetera, e tutto per assicurare a quella cosa che prima non c'era e adesso è così importante il futuro migliore che puoi, come credi che ti riducano quel pezzettino di carne nel petto?
Fra pochi giorni la mia capa e il suo compagno lasceranno l'azienda. Resteranno scoperti due importanti ruoli, per uno dei quali ero l'unica e principale candidata. Io e lei abbiamo creato il Progetto cinque anni fa. Il grosso dell'analisi l'ha fatta lei, ma l'ottanta percento dell'implementazione e dell'analisi tecnica è mia. Scherzosamente dice che sono la mammma del progetto.
Beh, evidentemente non sono solo mamma del progetto, visto che il suo posto lo prenderà l'ingegnere più giovane. Lui ha lavorato al progetto mentre io ero in maternità, tredici mesi in tutto, poi si è diviso fra l'incarico precedente e questo. Adesso sono mesi che non collabora più con noi, ma ieri era nella sala del capo prima che arrivassimo noi del team per la riunione di allineamento. Sarà il mio nuovo responsabile: stessa formazione universitaria, stesso profilo professionale, maschio, sposato, due figli piccoli, più giovane e inesperto di me, con solo un anno di esperienza nel Progetto contro i miei cinque appena compiuti.
Prima è stato dato l'annuncio pubblico, poi privatamente mi hanno detto che dovevo esserci io, "...ma con la bambina piccola, sai, quando starà male non potrai assicurare la presenza all'azienda, e poi se devi fare ancora del part-time..." e così via. Perché i bambini del giovanotto non stanno mai male, e quando si ammalano resta a casa, naturalmente, la loro mamma, che lavora come una stronza, ma il suo lavoro evidentemente conta meno di quello di papà, no?
Ho quasi quarant'anni e l'unica possibilità di carriera in questa azienda, quella che mi avrebbe assicurato un vero miglioramento del tenore di vita, era legata alla successione nel ruolo della mia capa, di qualche anno più vecchia di me. Da ieri so che dovrò fare questo lavoro per il resto dei miei giorni. L'ingegnere maschio non se ne andrà prima di me. Non ha le palle per farlo.
E ieri, per aggiungere sdegno allo sdegno, portava pure il calzino bianco. Corto.
Cazzo, se fan girare le palle queste cose.
RispondiEliminaChe dire? E poi non dovrebbero far girare le palle anche quelle che ti dicono di mollare un lavoro che sai fare bene per aprire un micro-nido o vendere bigiotteria on line?
RispondiEliminaUn abbraccio,
m@w (col marito in paternità)
Ti capisco. A me il Progetto l'ha portato via una squinzietta non ancora laureata, senza esperienza. Era al posto giusto al momento giusto e io invece ero a casa ad accudire mia figlia di 6 mesi, senza stipendio perché ai precari è già tanto se concedono una sospensione di contratto dopo la pausa obbligatoria. Ovviamente, prima di chiedere la sospensione, avevo sottolineato che, in caso il Progetto fosse iniziato (aspettavamo l'OK della Commissione Europea da 1 anno), io avrei fatto i salti mortali per tornare.
RispondiEliminaMa la mia capa era una single senza figli, e non si fidava di me.
Ora ho vinto un concorso in università per fare un lavoro che non c'entra niente con le mie competenze, che non mi renderà felice, ma mi darà da mangiare e mi lascerà stare a casa quando voglio per tutta la mia vita. Sigh :-(
Grazie a tutte. E' stato davvero un momentaccio, ma come tutti i momentacci ne sto venendo fuori.
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