Sembra che bambini e ragazzi si divertano a lasciare in giro i loro giochi più ancora dello stesso giocare, e non c'è nulla che possa fermarli.
Perché non riescono a metter in ordine dopo che hanno finito di usarli?
Ognuno di noi conosce la frustrazione dei weekend dedicati al rirdino dei giocattoli. Maratone di 48 ore in cui ci si ritrova sole in una stanza non tua, in ginocchio sui Lego che trafiggono le rotule, mentre i piccoli farabutti giocano in un angolo con le macchinine che henno promesso di riordinare.
Ma anche quando sono collaborativi e si finisce in poco tempo, l'ordine conquistato dura ancora meno. Entro sera la stanza tornerà quella di prima.
Il declutter è una soluzione solo se si propone di disfarsi degli oggetti invece di infilarli in qualche scatola con cui riempire tutto lo spazio, ma per i ragazzi sarà sempre diffcile liberarsi dei loro giochi e troveranno quasi tutto assolutamente non eliminabile.
Come biasimarli? La fase di eliminazione è estremamente difficile e dolorosa anche per molti adulti, margrado i buoni propositi. E avere una casa pulita e in ordine al prezzo di bambini in lacrime perché non trovano i loro giocattoli preferiti, non è esattamente quello che chiamo soluzione.
La soluzione quindi è stabilire un appuntamento ricorrente in cui mettere via qualcosa e sostituirla con qualcos'altro.
Qualche mese fa ho cominciato coi peluche e, anche commettendo qualche errore, sembra aver funzionato. Ora passiamo ai Lego (non sarà facile decidere quali mettere via, perché i Lego sono fantastici!)
La rotazione dei giocattoli è come una bacchetta magica: casa in ordine e pulita senza lacrime!
Diminuendo notevolmente gli oggetti che riempiono le loro stanze, diventa possibile ricavare al loro interno gli spazi per il gioco e lo studio. I bambini avranno un ambiente tutto per loro e questo favorirà il gioco autonomo. Inoltre potranno sentirsi responsabili dei loro spazi.
Con meno oggetti, per noi sarà molto più semplice pulire e riordinare, e potremo anche insegnare loro a farlo molto più facilmente.
Come vedremo più avanti, i bambini che hanno la possibilità di immergersi nello stato di "gioco profondo" sono più concentrati su quello che stanno facendo, isolano gli stimoli esterni e l'attività di gioco assume il suo scopo educativo.
Per quanto riguarda le madri, diversi studi e in particolare quelli della psichiatra Dr. Audrey Sherman, hanno evidenziato che esiste un legame tra ambiente disordinato e depressione, perciò meglio proteggere noi e i nostri bambini da questo rischio.
Dovremo dedicare una parte della soffitta o cantina ai contenitori, perciò predisponiamo subito questo spazio. La prima volta ho trascurato questo particolare e adesso ho ancora qualche cesta di pupazzi che fa capolino in lavanderia.
Siamo pronti per cominciare: riempiamo i contenitori con i giocattoli che per il momento decidiamo di metter via.
In questa fase ci converrà suddividere i giocattoli come descritto nella Terza Fase del declutter:
Come vedremo, i giocattoli che restano a disposizione devono essere pochi, pertanto è importante che i contenitori siano ben assortiti, così come l'insieme dei giochi che resteranno in camera.
Un modo per farlo è seguire la regola di averne almeno uno o due per ogni categoria:
Per scegliere il momento più opportuno per far ruotare i giochi potremmo seguire un approccio casuale, determinato dal momento in cui il bambino si stanca non riesce più a trovare divertimento nel gioco autonomo.
Se invece si preferisce una rotazione pianificata, la rotazione può avvenire ogni settimana o un paio di volte al mese, a seconda di quanto tempo il bambino trascorre in casa.
In questo caso muniamoci di una sola grande scatola (molto grande) ed eliminiamo tutti i giocattoli che non vogliamo avere in camera.
Stabiliamo comunque un intervallo di rotazione (fondamentale, se non vogliamo riempire il garage di giochi inutilizzati che resteranno ad ammuffire per sempre) ed impegnamoci regolarmente a sostituire una parte di quelli in casa con altrettanti presi dallo scatolone.
In questo caso il tempo che ci siamo risparmiati prima lo pagheremo per prestare molta più attenzione a quali giochi scambiamo ogni volta: la tentazione di prendere quelli più a portata di mano è sempre molto grande, è l'errore che ho commesso la prima volta coi peluche.
Mi chiedo se con questi numeri io sarei in grado di scegliere quale gioccattolo usare... Più probabilmente passerei da uno all'altro senza divertirmi davvero con nessuno di essi.
Uno studio dell'università di Toledo in Ohio ha infatti evidenziato che i bambini tendono a giocare per più tempo con un singolo gioco quando hanno a disposizione pochi giochi.
“Con meno giochi nell’ambiente circostante – affermano gli studiosi - i bambini giocano più a lungo con i singoli oggetti, con una migliore attitudine ad esplorare e a giocare più creativamente. Meno giocattoli promuovono lo sviluppo e il gioco sano”.
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Perché non riescono a metter in ordine dopo che hanno finito di usarli?
Ognuno di noi conosce la frustrazione dei weekend dedicati al rirdino dei giocattoli. Maratone di 48 ore in cui ci si ritrova sole in una stanza non tua, in ginocchio sui Lego che trafiggono le rotule, mentre i piccoli farabutti giocano in un angolo con le macchinine che henno promesso di riordinare.
Ma anche quando sono collaborativi e si finisce in poco tempo, l'ordine conquistato dura ancora meno. Entro sera la stanza tornerà quella di prima.
Il declutter è una soluzione solo se si propone di disfarsi degli oggetti invece di infilarli in qualche scatola con cui riempire tutto lo spazio, ma per i ragazzi sarà sempre diffcile liberarsi dei loro giochi e troveranno quasi tutto assolutamente non eliminabile.
Come biasimarli? La fase di eliminazione è estremamente difficile e dolorosa anche per molti adulti, margrado i buoni propositi. E avere una casa pulita e in ordine al prezzo di bambini in lacrime perché non trovano i loro giocattoli preferiti, non è esattamente quello che chiamo soluzione.
Se vogliamo avere un ambiente ordinato e pulito, la strategia deve passare attraverso la riduzione degli oggetti, selezionando solo quelli che per tipologia e numero servono allo scopo.Nascondere gli oggetti in cassapanche e cestoni equivale a dimenticare per sempre il loro contenuto, ma se pianifichiamo un recupero periodico degli oggetti riposti, possiamo risolvere il problema dello spazio e della pulizia con pochi interventi.
La soluzione quindi è stabilire un appuntamento ricorrente in cui mettere via qualcosa e sostituirla con qualcos'altro.
Qualche mese fa ho cominciato coi peluche e, anche commettendo qualche errore, sembra aver funzionato. Ora passiamo ai Lego (non sarà facile decidere quali mettere via, perché i Lego sono fantastici!)
La rotazione dei giocattoli è come una bacchetta magica: casa in ordine e pulita senza lacrime!
I 4 vantaggi nella rotazione dei giocattoli
Se ancora non siete convinti di questo metodo, voglio elencarvi i vantaggi che ho individuato. I primi due sono aspetti più materiali, gli altri sono in un ambito più spirituale e di crescita:- Giochi sempre "nuovi"
- Organizzazione dello spazio
- Concentrazione e flusso
- Diminuzione dello stress
Un gioco sempre nuovo
Ogni volta che attueremo la rotazione, per i bambini sarà il momento di ritrovare un gioco che avevano dimenticato. Osservandoli giocare ci renderemo conto che lo fanno con lo stesso interesse di un gioco appena comprato e l'effetto si noterà per giorni.
Il momento dell'esplorazione è molto importante e utiizzando questo metodo saremo in grado di replicarlo fintanto che il giocattolo rispetterà i requisiti dell'età.
Non è necessario aggiungere che avremo anche un benefico effetto collaterale sulle nostre finanze.
Organizzare lo spazio
La maggior parte dei bambini non ha un luogo dedicato ai compiti o al gioco, ma utilizza gli ambienti della famiglia come la sala e la cucina. Questo si traduce in un continuo spostamento di giocattoli e libri che finisce per spargerre il disordine delle loro camere all'intera casa.Diminuendo notevolmente gli oggetti che riempiono le loro stanze, diventa possibile ricavare al loro interno gli spazi per il gioco e lo studio. I bambini avranno un ambiente tutto per loro e questo favorirà il gioco autonomo. Inoltre potranno sentirsi responsabili dei loro spazi.
Con meno oggetti, per noi sarà molto più semplice pulire e riordinare, e potremo anche insegnare loro a farlo molto più facilmente.
Concentrazione e flow
Numerosi studi hanno evidenziato come i bambini che giocano in ambienti pieni di oggetti abbiano la tendenza a passare da un giocattolo ad un altro senza concentrarsi per più di pochi minuti.Come vedremo più avanti, i bambini che hanno la possibilità di immergersi nello stato di "gioco profondo" sono più concentrati su quello che stanno facendo, isolano gli stimoli esterni e l'attività di gioco assume il suo scopo educativo.
Meno stress per tutti
Giocare in un ambiente troppo ricco di stimoli causa un eccesso di distrazioni e un eccesso di stress. Anche i bambini infatti subiscono l'effetto Zeigarnik e se iniziano troppi giochi senza portarli avanti, aumenta la sensazione di inconcludenza e stress.Per quanto riguarda le madri, diversi studi e in particolare quelli della psichiatra Dr. Audrey Sherman, hanno evidenziato che esiste un legame tra ambiente disordinato e depressione, perciò meglio proteggere noi e i nostri bambini da questo rischio.
Cosa serve per cominciare
Ci serviranno alcuni contenitori, scatole o cestini più o meno della stessa capienza. Ogni contenitore verrà riempito con una collezione di giocattoli ritenuta sufficiente. Vedremo più avanti che il numero di giocattoli necessari è molto inferiore di quel che pensiamo e si aggira su un massimo di 12.Dovremo dedicare una parte della soffitta o cantina ai contenitori, perciò predisponiamo subito questo spazio. La prima volta ho trascurato questo particolare e adesso ho ancora qualche cesta di pupazzi che fa capolino in lavanderia.
Siamo pronti per cominciare: riempiamo i contenitori con i giocattoli che per il momento decidiamo di metter via.
In questa fase ci converrà suddividere i giocattoli come descritto nella Terza Fase del declutter:
- da tenere, i giocattoli ancora in buono stato e che andranno ancora bene quando riapriremo la scatola (ricordiamoci sempre che i bambini crescono e le loro competenze e interessi mutano)
- da donare, i giocattoli ancora in buono stato ma che già ora o quando apriremo la prossima scatola saranno inadatti al'età di nostri figli
- da buttare, tutti i giocattoli pericolosi o rovinati irrimediabilmente
Come vedremo, i giocattoli che restano a disposizione devono essere pochi, pertanto è importante che i contenitori siano ben assortiti, così come l'insieme dei giochi che resteranno in camera.
Un modo per farlo è seguire la regola di averne almeno uno o due per ogni categoria:
- Educativi, come le costruzioni, i chiodini, i puzzle e i giochi da tavolo.
- Di ruolo, giochi e travestimenti con i quali i bambini interpretano un ruolo da adulti o di fantasia, si tratta di costumi, attrezzi, bambole e riproduzioni di oggetti quotidiani.
- Creativi, come pastelli, pennarelli, colori, plastilina, carta e bricolage.
- Di movimento, come palloni, birilli, corde ed elastici, anche le spade e le pistole giocattolo rientrano in questa categoria.
- Altro, e cioè tutti i giocattoli che non riusciamo a classificare con precisione; una macchinina per esempio può essere un gioco di ruolo, se il bambino immagina di esserne il pilota, ma anche di movimento, perché è necessaria coordinazione per lanciarla contro un ostacolo.
Per scegliere il momento più opportuno per far ruotare i giochi potremmo seguire un approccio casuale, determinato dal momento in cui il bambino si stanca non riesce più a trovare divertimento nel gioco autonomo.
Se invece si preferisce una rotazione pianificata, la rotazione può avvenire ogni settimana o un paio di volte al mese, a seconda di quanto tempo il bambino trascorre in casa.
Un approccio più veloce (solo in apparenza)
Potremmo non avere molto posto in cantina, o voler fare rotazioni più frequenti. Oppure semplicemente non ci va di riempire troppe scatole di giochi e pupazzi.In questo caso muniamoci di una sola grande scatola (molto grande) ed eliminiamo tutti i giocattoli che non vogliamo avere in camera.
Stabiliamo comunque un intervallo di rotazione (fondamentale, se non vogliamo riempire il garage di giochi inutilizzati che resteranno ad ammuffire per sempre) ed impegnamoci regolarmente a sostituire una parte di quelli in casa con altrettanti presi dallo scatolone.
In questo caso il tempo che ci siamo risparmiati prima lo pagheremo per prestare molta più attenzione a quali giochi scambiamo ogni volta: la tentazione di prendere quelli più a portata di mano è sempre molto grande, è l'errore che ho commesso la prima volta coi peluche.
Quanti giocattoli servono
Un'indagine demografica sulle famiglie con figli intorno ai 10 anni di età ha rilevato che il costo annuo per l'acquisto di giocattoli è oltre il doppio di quello che basterebbe per quelli effettivamente utilizzati. In particolare un numero di 10-12 giocattoli è sufficiente per soddisfare un bambino di quell'età in un'intera giornata. In realtà la media di quelli posseduti da un bambino nella fascia media del reddito è di oltre 200.Mi chiedo se con questi numeri io sarei in grado di scegliere quale gioccattolo usare... Più probabilmente passerei da uno all'altro senza divertirmi davvero con nessuno di essi.
Uno studio dell'università di Toledo in Ohio ha infatti evidenziato che i bambini tendono a giocare per più tempo con un singolo gioco quando hanno a disposizione pochi giochi.
“Con meno giochi nell’ambiente circostante – affermano gli studiosi - i bambini giocano più a lungo con i singoli oggetti, con una migliore attitudine ad esplorare e a giocare più creativamente. Meno giocattoli promuovono lo sviluppo e il gioco sano”.
Quando riduci la quantità di giocattoli, aumenti l'attenzione e la capacità [dei bambini] per il gioco profondo. (K.J.Payne - L.M.Ross, Simplicity Parenting)Per gioco "profondo" si intende in questo contesto un gioco duraturo e creativo, quello che in versione adulta si chiamerebbe stato di flow. E Mihaly Csikszentmihalyi, lo psicologo che per primo ha introdotto questo concetto, descrive lo stato di flow come l'unico modo per essere felici creativamente e attivamente a lungo. La felicità è quindi un'attitudine che si può apprendere, ma che i bambini già possiedono quando li mettiamo nelle condizioni di concentrarsi sul gioco.
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4 strategie per ritrovare la calma
Riferimenti:
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Troppi giocattoli fanno male: limitano la creatività del bambino
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Cinema
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