Una volta definite le zone di intervento, non si vede l'ora di cominciare l'avventura del declutter che nei giorni precedenti ha preso forma come progetto realizzabile. Terminata la pianificazione, oggi entriamo nella fase operativa vera e propria che, seguendo sempre lo stesso metodo, potrà essere applicata a tutte le zone o stanze della casa.
Nel mio caso la cosa più semplice fu cominciare da armadio e attaccapanni dell’ingresso, a fianco della porta di casa: il primo luogo che vedono i miei ospiti.
Nelle varie metodologie di riordino c’è un denominatore comune, suddividere gli oggetti in tre categorie, ma prima dovevo raccoglierli per visionarli e successivamente pulire per riporre quelli che sarebbero sopravvissuti alla scelta, pertanto divisi il compito in 4 passi successivi:
Nelle varie metodologie di riordino c’è un denominatore comune, suddividere gli oggetti in tre categorie, ma prima dovevo raccoglierli per visionarli e successivamente pulire per riporre quelli che sarebbero sopravvissuti alla scelta, pertanto divisi il compito in 4 passi successivi:
- Vuotare la zona e mettere tutti gli oggetti su una grande superficie
- Pulire profondamente i mobili
- Suddividere gli oggetti in:
- da tenere
- da vendere o regalare
- da buttare
- Riordinare gli oggetti da tenere
Gli oggetti vanno raccolti tutti nello stesso posto, un tavolo, un letto o il centro della stanza. Quando si svuota il mobile o la zona da riordinare, la prima impressione è di avere un milione di cose di troppo e ci si chiede subito a cosa servano tutte (e come abbiano fatto a starci dentro al mobile!) Quando ho svuotato l'armadio dell'ingresso in cui tengo sciarpe borse e cappelli, guardando il mucchio di cose accumulate sul tavolo mi sono resa conto che in realtà usavo meno di un terzo di quello che era lì sopra e che la maggior parte delle cose non le toccavo da mesi, se non da anni.
Queste considerazioni che sembrano banali, sono molto utili sia per la suddivisione che si dovrà fare successivamente, sia per assicurare una certa durata dell’ordine ottenuto. Inoltre, quando ci si troverà nuovamente nella condizione di acquistare qualcosa, il rischio di comprare qualcosa di superfluo sarà molto meno.
Queste considerazioni che sembrano banali, sono molto utili sia per la suddivisione che si dovrà fare successivamente, sia per assicurare una certa durata dell’ordine ottenuto. Inoltre, quando ci si troverà nuovamente nella condizione di acquistare qualcosa, il rischio di comprare qualcosa di superfluo sarà molto meno.
Pulire profondamente i mobili
Il mobile o la zona vuotata va pulita con meticolosità, come faremmo per le pulizie di primavera. Molte delle zone che ho riordinato non avevano mai avuto una pulizia così profonda, perché normalmente venivano pulite con gli oggetti presenti all'interno, spostandoli da una parte all'altra. L’effetto della pulizia è quello di avere il mobile come nuovo, come appena montato in casa, questo rievocherà la sensazione della casa nuova e dell’entusiasmo di abitare e riempire con la propria vita un contenitore vuoto.
Suddividere gli oggetti
Procuriamoci tre scatole o sacchetti e osservando gli oggetti raccolti, suddividiamoli velocemente in:
Successivamente sarà molto importante liberarsi dei sacchi nel minor tempo possibile. I giorno stesso ci si libera della spazzatura, quindi ci si dà un tempo limite di tre o quattro giorni, per donare e rivendere tutto il resto.
Ho precisato velocemente perché nella cernita non dobbiamo darci il tempo per il ripensamento. Revisioni e ripensamenti non ci aiutano nel processo e soprattutto finiscono per generare sentimenti negativi come il rimorso, la nostalgia e l'abbandono.
Per qualcuno questo potrebbe essere il punto più difficile: le prime volte mi sono fatta aiutare dal mio compagno, che riusciva ad osservare i miei oggetti in maniera più distaccata mostrandomi quello che sono in realtà al di là delle emozioni che provavo. Quando si è in difficoltà, l'aiuto di un'amica o di un familiare è molto prezioso, ma se ancora non basta, consiglio caldamente la professionalità di un Personal Organizer.
Se si comincia individuando subito gli oggetti da buttare, resterà più tempo per valutare quelli da regalare, vendere o tenere. Personalmente ho trovato difficile buttare il superfluo solo la prima volta. Proprio nei primi giorni del progetto, quando il riordino non era nemmeno iniziato, ho avuto una brutta discussione con il mio ex marito, rientrata in casa ho afferrato le statuette della torta nuziale che ancora facevano capolino da una credenza di ricordi e l’ho gettata con rabbia nella pattumiera. Poi, con il magone, ho raccolto tutti i piccoli oggetti che mi riportavano al mio matrimonio: quadretti, porta presine, tazze… dopo cinque anni erano rimaste ormai solo poche cose, ma volevo togliermi dalla mente anche l'ombra di quei ricordi. Non l'avevo mai fatto, perché pensavo che fossero comunque ricordi di un bel periodo, ma non mi rendevo conto che quegli oggetti avevano tolto comunque spazio ad altri del mio presente e a quelli che avrei raccolto negli anni futuri.
Nel mio caso, la maggior parte delle cose non meritavano di essere buttate, così le regalai a persone sconosciute di un gruppo Facebook che non avrebbero avuto rimpianti ad usarli o a goderne la vista. Non riesco a raccontare quanto più leggera mi sentii nei giorni che seguirono, era come se la mia anima si fosse liberata di un peso reale accumulato sopra col tempo. Da quel momento ogni oggetto che mi passava fra le mani veniva analizzato per la sensazione che mi dava nel vederlo, tenerlo nella mia casa, renderlo parte del mio spazio quotidiano. Quelli che non ne erano degni, finivano nei sacchi.
- oggetti da tenere, per riconoscerli dobbiamo sempre chiederci se sono utili o se sono comunque oggetti che ci fanno stare bene e sono quindi utili alla nostra anima;
- oggetti da regalare o vendere, sono quelle cose di cui possiamo fare a meno, ma non ce ne siamo liberati pensando ad esempio a quanto li abbiamo pagati o perché "magari un giorno mi servirà", chiediamoci da quanto tempo non lo usiamo e mettiamolo, se in buono stato, nel sacco degli oggetti da dare via;
- oggetti da buttare, troveremo infatti durante questo repulisti tante cose inadatte ad essere usate, indossate e persino regalate; oggetti rotti o pericolosi, obsoleti, molto rovinati, inguardabili... mettiamoli tutti nel sacchetto della spazzatura.
Successivamente sarà molto importante liberarsi dei sacchi nel minor tempo possibile. I giorno stesso ci si libera della spazzatura, quindi ci si dà un tempo limite di tre o quattro giorni, per donare e rivendere tutto il resto.
Ho precisato velocemente perché nella cernita non dobbiamo darci il tempo per il ripensamento. Revisioni e ripensamenti non ci aiutano nel processo e soprattutto finiscono per generare sentimenti negativi come il rimorso, la nostalgia e l'abbandono.
Per qualcuno questo potrebbe essere il punto più difficile: le prime volte mi sono fatta aiutare dal mio compagno, che riusciva ad osservare i miei oggetti in maniera più distaccata mostrandomi quello che sono in realtà al di là delle emozioni che provavo. Quando si è in difficoltà, l'aiuto di un'amica o di un familiare è molto prezioso, ma se ancora non basta, consiglio caldamente la professionalità di un Personal Organizer.
Se si comincia individuando subito gli oggetti da buttare, resterà più tempo per valutare quelli da regalare, vendere o tenere. Personalmente ho trovato difficile buttare il superfluo solo la prima volta. Proprio nei primi giorni del progetto, quando il riordino non era nemmeno iniziato, ho avuto una brutta discussione con il mio ex marito, rientrata in casa ho afferrato le statuette della torta nuziale che ancora facevano capolino da una credenza di ricordi e l’ho gettata con rabbia nella pattumiera. Poi, con il magone, ho raccolto tutti i piccoli oggetti che mi riportavano al mio matrimonio: quadretti, porta presine, tazze… dopo cinque anni erano rimaste ormai solo poche cose, ma volevo togliermi dalla mente anche l'ombra di quei ricordi. Non l'avevo mai fatto, perché pensavo che fossero comunque ricordi di un bel periodo, ma non mi rendevo conto che quegli oggetti avevano tolto comunque spazio ad altri del mio presente e a quelli che avrei raccolto negli anni futuri.
Nel mio caso, la maggior parte delle cose non meritavano di essere buttate, così le regalai a persone sconosciute di un gruppo Facebook che non avrebbero avuto rimpianti ad usarli o a goderne la vista. Non riesco a raccontare quanto più leggera mi sentii nei giorni che seguirono, era come se la mia anima si fosse liberata di un peso reale accumulato sopra col tempo. Da quel momento ogni oggetto che mi passava fra le mani veniva analizzato per la sensazione che mi dava nel vederlo, tenerlo nella mia casa, renderlo parte del mio spazio quotidiano. Quelli che non ne erano degni, finivano nei sacchi.
Riordinare gli oggetti da tenere
Per riordinare gli oggetti si deve tener conto che il nuovo aspetto della zona riordinata è fondamentale affinché resti a posto. E’ noto che un luogo bello, pulito e ordinato viene più difficilmente deturpato rispetto ad uno già di per sé brutto o banale. Si deve inoltre considerare l’accessibilità agli oggetti, ad esempio: posizionare delle sciarpe una sull'altra rende difficile raggiungere quella sotto, quando già non si dimentica di possederla, mentre se vengono allineate verticalmente in una scatola sono tutte visibili e a disposizione.
In questa fase si possono individuare degli oggetti per i quali il luogo più adatto non è quello in cui le abbiamo trovate. Questi oggetti vanno riposti subito al loro posto, ovunque esso sia, anche se ancora deve essere raggiunto nel percorso definito nella mappa. Lasciarli indietro accumulandoli in una scatola o peggio in giro non darà completezza al nostro lavoro e resterà un parziale disordine che a sua volta genera frustrazione. Lo scopo del riordino è creare spazio, soprattutto per la mente, non di spostare le cose da una parte all'altra.
Un’altra cosa di cui tenere conto è che ci si potrebbe trovare nella necessità di acquistare contenitori o altri oggetti per riorganizzare gli interni di armadi o scaffali. Il mio consiglio però è di prendere tempo, magari utilizzando vecchie scatole, ganci, nastri o mollette e rimandando gli acquisti di qualche giorno. A distanza di tempo, quando la riorganizzazione si è consolidata, si può decidere di fare qualche piccolo acquisto per rendere più belle alcune zone eliminando scatole da scarpe o altri contenitori improvvisati e si sceglierà per il meglio senza sprecare denaro.
Quello che mi colpì maggiormente di questa prima esperienza di riordino, fu che al momento di svuotare l’armadio mia figlia di nove anni mi raggiunse per vedere cosa stessi facendo. Le mostrai il mio porta listini e lei, eccitata dall'idea di riordinare l’intera casa, si offrì volontaria per la spola dal tavolo all'armadio e continuò ad aiutarmi anche molte altre volte. Durante una delle nostre serate declutter mi chiese se, una volta che il salotto fosse stato in ordine, avesse potuto invitare a casa alcune sue amiche. Da allora, quasi ogni mercoledì è il pomeriggio di un'amica a casa (sì, anche oggi).
Nel prossimo post mostrerò come ho valorizzato i miei oggetti limitandomi a vuotare lo spazio intorno a loro e come non sia stato necessario investire molto denaro per rendere belle le stanze della mia casa rivalutando quel che già c'era.
Quello che mi colpì maggiormente di questa prima esperienza di riordino, fu che al momento di svuotare l’armadio mia figlia di nove anni mi raggiunse per vedere cosa stessi facendo. Le mostrai il mio porta listini e lei, eccitata dall'idea di riordinare l’intera casa, si offrì volontaria per la spola dal tavolo all'armadio e continuò ad aiutarmi anche molte altre volte. Durante una delle nostre serate declutter mi chiese se, una volta che il salotto fosse stato in ordine, avesse potuto invitare a casa alcune sue amiche. Da allora, quasi ogni mercoledì è il pomeriggio di un'amica a casa (sì, anche oggi).
Nel prossimo post mostrerò come ho valorizzato i miei oggetti limitandomi a vuotare lo spazio intorno a loro e come non sia stato necessario investire molto denaro per rendere belle le stanze della mia casa rivalutando quel che già c'era.
Gli altri post su questo argomento:
1. La motivazione
2. Definire le zone
4. La mia teoria del bello
5. Prima e Dopo
6. Un caso d'uso
7. Lavori in corso
Hai una scrittura molto coinvolgente, complimenti, bel articolo!
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