Nel post precedente ho analizzato il riordino di una piccola zona circoscritta della sala. Un ambiente aperto, centrale, che focalizza l'attenzione dell'ospite: il primo sguardo sulla casa.
In tutte le abitazioni però esiste una stanza nascosta, dai nomi più o meno evocativi. Lo "studio", dove tutto si fa tranne che studiare, la "stanza da sbroglio", in cui si appoggiano tutte le cose che non verranno mai districate dalla nostra vita, la "stanza degli orrori", come più onestamente la chiama la maggior parte di noi, oppure la "stanza dei giochi", per scaricare su inconsapevoli figlioli la responsabilità del caos in essa contenuto.
In casa mia c'è quella che era una camera da letto, poi diventata studio, poi stanza del PC, dei giochi ed infine del modellismo.
Tutti in casa siamo pienamente responsabili del disordine che si accumula in essa, nessuno escluso.
Ma vediamo di cosa sto parlando, cioè di com'era circa un mesetto fa:
Lo studio è sempre stata la stanza rifugio delle cose che non si sa dove mettere, ma inizialmente era il luogo del PC dove si trovavano due scrivanie: una per PC, NAS e stampante, l'altra libera per i miei passatempi di cartonage, decoupage e molto, molto altro, ai tempi in cui non trovavo modo per disperdere la mia energia.
Con la nascita dei bimbi è ben presto diventata una stanza da gioco. L'ampio pavimento è stato coperto da due tappeti e i bambini passavano qui il loro tempo giocando coi Lego e le macchinine. In questa stanza avevo anche disposto un piccolo tavolo per i loro lavoretti, e tutto il necessario ingombrava gli scaffali e le superfici al punto che le mie cose, libri e DVD dovevano infine trovare posto in alto, sopra i mobili, raggiungibili solo con scalette o sedie.
Ben presto la stanza assunse la forma di una classe di scuola primaria dopo una brutta giornata: fino al metro e mezzo solo giochi, libricini e disegni. Non c'era più posto per me, le mie poche cose erano state completamente fagocitate dagli oggetti dei bambini.
Nel frattempo alla famiglia si era aggiunto un nuovo membro, il mio compagno, appassionato di modellismo, aveva anch'egli ritagliato uno spazio nella stanza per il suo hobby dopo avermi aiutata a realizzare il desiderio di mio figlio iniziando a costruire con me il plastico di un trenino Lima. Il tavolo del trenino aveva enormemente ridotto lo spazio nel centro della stanza e con tutto il disordine che già c'era, stava diventando difficile anche entrare senza rompere o calpestare qualcosa. E quel qualcosa poteva essere anche molto costoso.
Così ho cominciato dal pavimento.
Con il declutter ho identificato tre borse di libri ormai inadatti all'età dei miei figli, eliminato colori, pennelli e carta inutilizzabili, buttato borse e scatole di giochi rotti e ne ho regalati molti altri.
Trovate qualcuno che ha davvero bisogno dei vostri vecchi giochi e libri. Ci sono associazioni che li fanno avere ad orfanotrofi o missioni e a famiglie sfortunate della vostra città. Oppure semplicemente la vecchia scuola che hanno frequentato i vostri figli. Sarà facile donare e vi farà sentire davvero bene.
La libreria dello studio è una sfida difficile e l'ho affrontata col metodo konmari: tutti i miei DVD sono finiti sul tavolo della sala, ho identificato quelli da tenere (quasi tutti) e quelli da regalare, quindi ho svuotato lo scaffale col mio metodo delle 4 fasi, l'ho ripulito, ed infine riempito con tutti i DVD che prima erano stati appoggiati in alto.
La stanza si è immediatamente alleggerita.
Ho lasciato passare alcuni giorni prima di affrontare la terza parte del riordino, perché dovevo pianificare bene lo spostamento degli oggetti e la riorganizzazione degli spazi.
Progettare il riordino, assegnando ad ogni oggetto il suo spazio, permette di affrontare il lavoro senza stress e fare molta fatica in meno rispetto a pulire e riordinare a testa bassa senza un piano preciso.
Come si vede dall'immagine sopra, la mia scrivania del PC era in una situazione di delirio estremo, non avevo più una porzione di superficie libera; riuscivo a sedermi, ma concentrarmi e lavorare era quasi impossibile. Nelle ultime settimane avevo abbandonato il PC fisso e utilizzavo esclusivamente lo smartphone, ma molti lavori che richiedono il computer erano rimasti sospesi.
A lato della scrivania, dietro la porta, avevo messo una scaffalatura dove per anni abbiamo tenuto i giochi dei bambini. Passato a Lego e modellismo, mio figlio è ben poco interessato a ruspe e trattori già montati. Non aveva più senso occupare tutto quello spazio che invece poteva essere utilizzato per il materiale di cartoleria, paper craft e cartonage che ho sempre tenuto ben nascosto nel mio armadio.
Ormai i bambini sono abbastanza grandi da essere responsabilizzati nell'uso parsimonioso di queste cose, perciò ho deciso di mettere le ruspe in un baule e riorganizzare i mobili, anche con qualche spostamento.
Con le idee chiare, sono passata alla fase 1 del processo e ho vuotato scaffali, tavolo, scrivania e baule portando tutto sul tavolo della sala:
Sono poi passata alla fase 2 ed è così arrivato l'entusiasmo dello spazio vuoto:
Ho spostato il router e l'access point dietro la scrivania, appesi con due viti, e i cavi sono stati raccolti con ferretti e fascette sul retro, anche questi appesi per ridurre la polvere e facilitare la pulizia.
Ho spostato il baule per rendere più spazioso l'ingresso dello studio, quindi sono passata alla fase 3, nella quale ho suddiviso gli oggetti del tavolo, riorganizzando quelli da tenere ed eliminando subito quelli da buttare. Qualche fumetto è stato regalato, insieme a vecchi giocattoli.
Oggi la scrivania è un vero luogo di studio e lavoro, e finalmente ho ripreso ad usare il PC (questo blog ne è la prova).
I bambini possono trovare tutto quello che serve al loro bricolage nello scaffale dietro la porta, che finalmente si apre completamente.
La stanza è ora molto accogliente e il mio compagno può finalmente dedicarsi al suo hobby preferito senza inciampare nei nostri oggetti: con questa stanza ritrovata, abbiamo tratto vantaggio proprio tutti.
In tutte le abitazioni però esiste una stanza nascosta, dai nomi più o meno evocativi. Lo "studio", dove tutto si fa tranne che studiare, la "stanza da sbroglio", in cui si appoggiano tutte le cose che non verranno mai districate dalla nostra vita, la "stanza degli orrori", come più onestamente la chiama la maggior parte di noi, oppure la "stanza dei giochi", per scaricare su inconsapevoli figlioli la responsabilità del caos in essa contenuto.
In casa mia c'è quella che era una camera da letto, poi diventata studio, poi stanza del PC, dei giochi ed infine del modellismo.
Tutti in casa siamo pienamente responsabili del disordine che si accumula in essa, nessuno escluso.
Ma vediamo di cosa sto parlando, cioè di com'era circa un mesetto fa:
Lo studio è sempre stata la stanza rifugio delle cose che non si sa dove mettere, ma inizialmente era il luogo del PC dove si trovavano due scrivanie: una per PC, NAS e stampante, l'altra libera per i miei passatempi di cartonage, decoupage e molto, molto altro, ai tempi in cui non trovavo modo per disperdere la mia energia.
Con la nascita dei bimbi è ben presto diventata una stanza da gioco. L'ampio pavimento è stato coperto da due tappeti e i bambini passavano qui il loro tempo giocando coi Lego e le macchinine. In questa stanza avevo anche disposto un piccolo tavolo per i loro lavoretti, e tutto il necessario ingombrava gli scaffali e le superfici al punto che le mie cose, libri e DVD dovevano infine trovare posto in alto, sopra i mobili, raggiungibili solo con scalette o sedie.
Ben presto la stanza assunse la forma di una classe di scuola primaria dopo una brutta giornata: fino al metro e mezzo solo giochi, libricini e disegni. Non c'era più posto per me, le mie poche cose erano state completamente fagocitate dagli oggetti dei bambini.
Nel frattempo alla famiglia si era aggiunto un nuovo membro, il mio compagno, appassionato di modellismo, aveva anch'egli ritagliato uno spazio nella stanza per il suo hobby dopo avermi aiutata a realizzare il desiderio di mio figlio iniziando a costruire con me il plastico di un trenino Lima. Il tavolo del trenino aveva enormemente ridotto lo spazio nel centro della stanza e con tutto il disordine che già c'era, stava diventando difficile anche entrare senza rompere o calpestare qualcosa. E quel qualcosa poteva essere anche molto costoso.
Così ho cominciato dal pavimento.
Con il declutter ho identificato tre borse di libri ormai inadatti all'età dei miei figli, eliminato colori, pennelli e carta inutilizzabili, buttato borse e scatole di giochi rotti e ne ho regalati molti altri.
Trovate qualcuno che ha davvero bisogno dei vostri vecchi giochi e libri. Ci sono associazioni che li fanno avere ad orfanotrofi o missioni e a famiglie sfortunate della vostra città. Oppure semplicemente la vecchia scuola che hanno frequentato i vostri figli. Sarà facile donare e vi farà sentire davvero bene.
E' una bellissima storia quella raccontata da un oggetto che ha finito il suo ciclo nella nostra vita e ne comincia uno completamente nuovo nella vita di qualcun altro.Terminato con il pavimento, era ora di mettere mano ai mobili, scaffali, armadi e scrivanie. Per cominciare bene mi è bastato partire da un punto qualsiasi, quello che mi ispirava quel giorno, e poi procedere lungo il perimetro della stanza.
La libreria dello studio è una sfida difficile e l'ho affrontata col metodo konmari: tutti i miei DVD sono finiti sul tavolo della sala, ho identificato quelli da tenere (quasi tutti) e quelli da regalare, quindi ho svuotato lo scaffale col mio metodo delle 4 fasi, l'ho ripulito, ed infine riempito con tutti i DVD che prima erano stati appoggiati in alto.
La stanza si è immediatamente alleggerita.
Utilizzare ogni spazio della casa come contenitore fino ad arrivare al soffitto ha il solo risultato di schiacciare il soffitto su di noi e lasciare che i nostri stessi oggetti ci levino il fiato.L'effetto collaterale, tuttavia è stato quello di riporre molta roba sul tavolino che i bambini utilizzano per i loro lavoretti. Il tavolino è ormai basso per loro ed andrà eliminato, ma prima occorre organizzare bene gli spazi ed eliminare alcuni oggetti.
Ho lasciato passare alcuni giorni prima di affrontare la terza parte del riordino, perché dovevo pianificare bene lo spostamento degli oggetti e la riorganizzazione degli spazi.
Progettare il riordino, assegnando ad ogni oggetto il suo spazio, permette di affrontare il lavoro senza stress e fare molta fatica in meno rispetto a pulire e riordinare a testa bassa senza un piano preciso.
Come si vede dall'immagine sopra, la mia scrivania del PC era in una situazione di delirio estremo, non avevo più una porzione di superficie libera; riuscivo a sedermi, ma concentrarmi e lavorare era quasi impossibile. Nelle ultime settimane avevo abbandonato il PC fisso e utilizzavo esclusivamente lo smartphone, ma molti lavori che richiedono il computer erano rimasti sospesi.
A lato della scrivania, dietro la porta, avevo messo una scaffalatura dove per anni abbiamo tenuto i giochi dei bambini. Passato a Lego e modellismo, mio figlio è ben poco interessato a ruspe e trattori già montati. Non aveva più senso occupare tutto quello spazio che invece poteva essere utilizzato per il materiale di cartoleria, paper craft e cartonage che ho sempre tenuto ben nascosto nel mio armadio.
Ormai i bambini sono abbastanza grandi da essere responsabilizzati nell'uso parsimonioso di queste cose, perciò ho deciso di mettere le ruspe in un baule e riorganizzare i mobili, anche con qualche spostamento.
Con le idee chiare, sono passata alla fase 1 del processo e ho vuotato scaffali, tavolo, scrivania e baule portando tutto sul tavolo della sala:
Sono poi passata alla fase 2 ed è così arrivato l'entusiasmo dello spazio vuoto:
Ho spostato il router e l'access point dietro la scrivania, appesi con due viti, e i cavi sono stati raccolti con ferretti e fascette sul retro, anche questi appesi per ridurre la polvere e facilitare la pulizia.
Ho spostato il baule per rendere più spazioso l'ingresso dello studio, quindi sono passata alla fase 3, nella quale ho suddiviso gli oggetti del tavolo, riorganizzando quelli da tenere ed eliminando subito quelli da buttare. Qualche fumetto è stato regalato, insieme a vecchi giocattoli.
Oggi la scrivania è un vero luogo di studio e lavoro, e finalmente ho ripreso ad usare il PC (questo blog ne è la prova).
La stanza è ora molto accogliente e il mio compagno può finalmente dedicarsi al suo hobby preferito senza inciampare nei nostri oggetti: con questa stanza ritrovata, abbiamo tratto vantaggio proprio tutti.
“La gente non smette di giocare perché diventa vecchia; diventa vecchia perché smette di giocare.” - O. W. Holmes Jr.
Con questo articolo termina il ciclo di post dedicati al riordino delle stanze della mia casa, ma non termineranno gli articoli dedicati allo space clearing e all'home organizing.
Questa esperienza infatti mi ha portato ad estendere il concetto di pulizia dello spazio e organizzazione anche ad altri settori della vita. Dalla cucina alle pulizie, dall'agenda all'armadio, dalla cura dei figli alla postazione di lavoro. Ne riparleremo.
Altri post su questo argomento:
1. La motivazione
2. Definire le zone
3. Le quattro fasi
4. La mia teoria del bello
5. Prima e Dopo
6. Un caso d'uso
Questa esperienza infatti mi ha portato ad estendere il concetto di pulizia dello spazio e organizzazione anche ad altri settori della vita. Dalla cucina alle pulizie, dall'agenda all'armadio, dalla cura dei figli alla postazione di lavoro. Ne riparleremo.
Altri post su questo argomento:
1. La motivazione
2. Definire le zone
3. Le quattro fasi
4. La mia teoria del bello
5. Prima e Dopo
6. Un caso d'uso
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