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Visualizzazione dei post da novembre, 2017

Vivere con stile

Come immaginavi la tua casa da ragazza? Ordinata, bella, organizzata, una casa con stile , giusto? Immagina la tua famiglia in quella casa da copertina: tutti sono felici e sorridenti , sembra la foto di un catalogo vero? Immagina di entrare in quella casa pulita. Non percepisci stress, sei sollevata e felice di essere a casa , non è così? In casa mia, il disordine riempiva ogni spazio. Pulire mi stancava dannatamente perché mentre lo facevo dovevo spostare ogni cosa per liberare i pavimenti da lavare o i ripiani da spolverare. Anche cucinare era una tortura. Come ho scritto qualche giorno fa, prima di cucinare dovevo liberare le superfici di lavoro, la tavola e il lavello. Perfino un bagno rigenerante o una doccia veloce richiedevano la preparazione della vasca o della doccia, ingombre di giocattoli, asciugamani, spugne o bacinelle. Un lavoro ne richiedeva sempre un altro , ogni fatica era doppia, se non tripla. Mi sentivo come se stessi scalando una montagna scivolando a

Come la rana nella pentola

Prendete una rana e mettetela in una pentola d'acqua fredda, poi lentamente portate a bollore. La rana non scapperà, si accorgerà del pericolo solo poco alla volta, incredula. Tenterà la fuga solo quando sarà ormai priva delle forze necessarie ad andarsene, ad uscire dalla situazione mortale. Per molte donne la violenza domestica è così. La violenza lenta e progressiva di un rapporto oppressivo, esclusivo, patologico e mortale, che si rivela poco a poco. All'inizio il dolore è solo una puntura di spillo, si giustifica l'aggressività, il silenzio e il rancore. Si sopporta la gelosia, le interferenze scambiandoli per amore. Si accetta lo svilimento, l'umiliazione sottile e continua. Inutilmente si spera che tutto tornerà come prima. Per alcune, un evento esterno è la rivelazione, lo svelamento di una situazione che non ha nulla di normale, ed è la salvezza della fuga. Per molte altre la famiglia, gli amici, non capiscono, non sanno o non vogliono sapere; le richieste

Una cosa in più

Come mamma sola mi devo confrontare ogni giorno - ogni giorno! - con il saldo del conto corrente. Sono un  genitore monoreddito in equilibrio tra i debiti e con due bambini a cui non vorrei fare mancare nulla, perciò recentemente ho sfruttato la mia passione per il declutter cercando di realizzare un piccolo introito dalla vendita degli oggetti usati ancora in ottimo stato. Chi ha bambini piccoli sa che la maggior parte dei vestiti viene scartata ancora praticamente nuova e che ad ogni cambio di stagione c'è il dilemma di come mettere via tutta quella roba, perché è un peccato eliminare tanti vestiti ancora nuovi. Con la vendita degli abiti usati dei miei figli ho potuto comprare, dagli stessi canali, altre scarpe ed abiti usati per tutta la famiglia e devo dire che la spesa per l'abbigliamento in questo mese si è ridotta in maniera considerevole senza farci mancare nulla. Quando inizio un nuovo declutter, la tentazione di ricavare qualcosa dall'usato è forte, tuttavi

La casa dei sogni

Il disordine e l'accumulo di oggetti ingombra la casa e determina un cambiamento d'umore nell'intera famiglia. Quando la maggior parte del nostro tempo è occupato nel cercare ciò che ci serve o nel fare la spola da una stanza all'altra per mettere a posto gli oggetti, la qualità della vita che passiamo tra le mura domestiche diventa pochissima. In molte case sono gli adulti, spesso la mamma, a raccogliere stanza per stanza le cianfrusaglie, a volte infilandole in cassapanche o sacchetti che le nasconderanno per settimane o mesi. Il paradosso è che tanti di noi hanno ancora il mito della casa di proprietà e magari investono moltissimo tempo e denaro nella costruzione e realizzazione della casa dei propri sogni , per poi capire che stanno meglio fuori casa, che è più bello cenare al ristorante, che ci si riposa solo in un hotel, che niente è come la domenica dai nonni. Ci sono giorni in cui non ci si ricorda di aver fatto altro che pulire e riordinare, spostare

Perché tolleriamo comportamenti inaccettabili?

Si parla molto, in questo periodo, della riluttanza delle vittime di un abuso nel denunciare o quantomeno parlare delle violenze di cui sono state oggetto. Senza entrare nel caso drammatico di abusi e violenze vere e proprie, anche nelle relazioni non paritarie come i colloqui di lavoro, il rapporto coi superiori o le interazioni con amici e colleghi particolarmente maleducati, le persone sono disposte a tollerare comportamenti decisamente riprovevoli. Come scrive Kathy Caprino  nel suo recente articolo pubblicato da Forbes, nell'esperienza quotidiana le persone sopportano comportamenti che le fanno sentire insicure, spaventate ed inadeguate . Caprino si è sempre interessata a questo tipo di argomenti. Promuove un programma di crescita personale e professionale ed ha partecipato ad una TED Talk dal titolo  Time to Brave Up , E' ora di essere coraggiosi. L'autrice porta ad esempio il caso del colloquio di lavoro, dove i candidati attendono per settimane e setti