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Visualizzazione dei post da ottobre, 2016

I 5 falsi miti sull'urlare ai bambini

Sono una mamma che urla. Una mamma affettuosa, protettiva e fisica. Adoro i miei figli, li mangerei di baci se non desse loro fastidio, ma gli urlo contro. Quando li rimprovero alzo la voce. Quando percepisco in loro lo scherno, quando si azzuffano l'uno con l'altra, quando si provocano. Il nervosismo sale così alto che urlo per fermarli e a volte dico cose di cui mi pento. Solo a me succede? Ho scritto una serie di articoli sull'argomento e quando applico le modalità che io stessa descrivo, tutto va bene: raggiungo lo scopo senza dover urlare. Ma sono indicazioni che riesco a seguire quando sono serena, quando la stanchezza non ha preso il sopravvento . E' impossibile per me riuscire a seguirle quando mi sento sopraffatta dalla frustrazione di una giornata infernale o quando la vita decide di darmi del suo peggio. E quando succede il senso di colpa mi distrugge. Sono dunque una pessima mamma? Sono domande che mi ripeto ogni volta, e questa pagina   mi è stata

Problem solving per ragazzi - Parte 4: Allenarsi alla soluzione

E' arrivato il momento di uscire e non ha le scarpe o non è pettinata. Le sto facendo il countdown dei minuti da quando si è alzata.  Come posso insegnarle a fare da sola, a svolgere i semplici compiti del mattino senza doverglieli ripetere ogni minuto?  Come posso farle capire che può cavarsela senza che le spiani la strada passo dopo passo? Finalmente è andata a scuola. Posso sistemare velocemente la casa prima di andare in ufficio. Il suo armadio è aperto (penso a quante volte le dico di chiuderlo per non farci dormire i gatti) e la luce è rimasta accesa. La spegno dicendomi che per fortuna non sono uscita subito e che - mannaggia! - le ho detto almeno un milione di volte di spegnerla quando esce. Per gestire meglio la routine del mattino ho trovato una soluzione piuttosto pratica con delle to-do-list, ma non tutti i problemi sono circoscritti alla casa e prevedibili come un ritardo a scuola. Quello che vorrei è sviluppare nei miei figli la consapevolezza di cosa

La nostra routine del mattino

Ogni mattina è la stessa storia. Sveglio i ragazzi e li invito a prepararsi dando tutte indicazioni necessarie. I vestiti sono già pronti dalla sera prima in base a quello che li aspetta - se c'è educazione motoria, laboratorio o se è una giornata senza nulla di particolare. Elenco le cose da fare: andare in bagno, lavarsi, vestirsi, pettinarsi, indossare le scarpe, verificare se la borsa è pronta... Preparo la colazione e ci mettiamo a tavola. Serenamente mangiamo chiacchierando e raccontandoci cosa faremo (la TV è bandita durante colazione e cena). Eppure... ...quando è il momento di uscire qualcuno non ha le scarpe. O qualcun altra non si è pettinata. O non ha il giacchetto, o ha scordato il cappello, o nella borsa manca l'ennesima comunicazione. Passano minuti preziosi che fanno la differenza fra il farli attraversare la strada e vederli scomparire nel vialetto della scuola, o accompagnarli lungo le scale, compilare il famigerato "foglietto" di giustificaz

Problem solving per ragazzi - Parte 3: Consolidare il legame

Nell'articolo precedente ho parlato della prima risposta alle crisi dei ragazzi, tuttavia noi madri organizzate e protettive ci poniamo un sacco di domande. Sperando di fare bene il nostro mestiere e nel tentativo di crescere figli educati e rispettosi, spesso eccediamo nelle sgridate e abbiamo paura di non riuscire a farli diventare anche forti e autonomi. I tipici dubbi che vengono a me sono: se metto in punizione mio figlio, poi lo traumatizzo a vita? ho cercato di spiegargli con calma e invece ho cominciato ad urlare come sempre, perché non riesco a stare calma? continuo a dire no Tv, no tablet, no dolci, no stare alzati... tutti questi no comprometteranno la loro autonomia? non danno mai retta... occorre più disciplina o più dialogo? Creare legami Una serie di regole (poche) è necessaria. Creando delle routine e migliorando l'organizzazione mi sono resa conto che anche i ragazzi sono più sereni. Tuttavia posso notare che eccedere nella disciplina compromette p

Raccolto d'autunno

Si può riuscire a rendere divertente anche una giornata nebbiosa d'autunno. Domenica scorsa una leggera nebbia avvolgeva il monte, rendendo grigia e noiosa una giornata che non sapevamo come riempire. Assolutamente determinata a vivere un no-screen day , mi ricordai delle due zucche che avevo acquistato con l'intenzione di adornarle seguendo alcuni tutorial su Pinterest e così decisi che era la giornata giusta per portare fuori i ragazzi e mostrar loro che la natura ci sorprende anche col brutto tempo. Dopo averli coperti a dovere, ho dato loro solo una indicazione: raccogliere i frutti dell'autunno, come foglie, ghiande, muschio e castagne. Tutto ciò che poteva essere bello per adornare le nostre zucche, alcuni vasi e altre idee che potevano venirmi. La mattinata, da grigia che era, è diventata ben presto di un bel verde brillante, giallo, arancione, rosso e marrone. Con gli occhi dei bambini abbiamo visto cose meravigliose: muschi morbidi come cuscini  g

Problem solving per ragazzi - Parte 2: Rispondere o reagire

Prima tocca a noi. Già perché per insegnare ai nostri figli a gestire le difficoltà, dobbiamo innanzitutto essere d'esempio e non partire di testa di fronte ad un problema. Ho usato la frase partire di testa perché spesso, a fronte di una crisi dei miei bambini, li descrivo come impazziti , fuori di testa , fuori controllo e altre colorite metafore. E' ora di chiedersi in che modo io, adulta, reagisco alle loro crisi (e alle mie). E se sono le stesse. Rispondere o reagire? In un'altra serie ho già accennato alla differenza fra rispondere ad una crisi e reagire ad essa. La reazione , intesa nel senso fisico del termine, corrisponde ad una conseguenza di uguale intensità e forza contraria. I bambini urlano, io urlo. I bambini si picchiano, io li picchio. I bambini perdono il controllo, io perdo il controllo. Una crisi gestita in questo modo non può risolversi, può solo aumentare come un incendio incontrollato fino ad estinguersi perché brucia ogni cosa. Reagire signif

Problem solving per ragazzi - Parte 1

Ho una stupenda figlia di dieci anni che ama la natura e gli sport avventurosi, ma che in famiglia evidenzia un temperamento malinconico e lunare. A casa tende ad isolarsi e predilige attività individuali di studio e osservazione. Ama la lettura e questo fa di lei una sognatrice, ma è poco incline alla composizione e non esercita la pazienza. Quando deve affrontare dei problemi, faticando a verbalizzare la situazione, non chiede aiuto e pretende anzi che le difficoltà si risolvano da sole, a modo suo e subito. Spesso reagisce con urla e crisi di pianto. In rete ho trovato diversi suggerimenti per stimolare i ragazzi al problem solving e mi sono ispirata per realizzare qualche grafica che potesse aiutarla a non abbattersi e sviluppare la competenza emotiva necessaria per affrontare le difficoltà. Vi sono vari modi per gestire e valutare il proprio comportamento nei momenti di stress. Anche molti adulti non sono in grado di farlo e la rabbia diventa la reazione predominant