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Visualizzazione dei post da novembre, 2008
Cara Pallina, amore mio. Sono due notti che dormi dalla nonna e mi manchi tanto. La mamma ti ha spiegato che stava male e lo hai capito. Ci vediamo ogni giorno, e ogni giorno ti vedo un po' più grande. Ti ho spiegato che il titto non c'è più e lo hai capito subito. Lo so, a volte ti viene da piangere, a volte protesti e batti i piedi, ma dura sempre meno e ti consoli in fretta. Oggi non hai pianto quando ti ho spiegato che non c'è, mi hai chiesto le coccole e ci siamo abbracciate a lungo. Mi hai detto che le coccole della mamma ti piacciono tanto: non mi sei mai sembrata così grande. Ieri hai fatto la pipì nel vasino e sei rimasta con le mutandine tutto il pomeriggio, oggi mi hai sorpreso con le solite paroline pronunciate in maniera perfetta. Adesso non dici più il tuo nome se vuoi fare qualcosa: dici IO, come una bambina grande. Stai crescendo e capisci che sei qualcuno, staccata da me, un'altra. Io sono davvero felice e orgogliosa, ma adesso non riesco ad impedire

tempi bui

Un'amica scrive che a Roma, la situazione è molto pesante. Dall'arrivo di Alemanno, scrive, quel che si respira è un clima di impunità. Scrive che i muri della città sono ricoperti da manifesti di estrema destra, più a destra di forza nuova, e che   nessuno li toglie. Vorrebbe raccontare anche qualcosa sull'azienda in cui lavora, la RAI, ma preferisce non farlo per mail, il che accresce la mia curiosità, vistro che non ho altro modo per contattarla... Termina scrivendo: "Proviamo a non scoraggiarci, ma i tempi sono davvero bui." Coraggio.

Clementini panati

Il menù serale di Pallina per lunedì scorso comprendeva: - passato di legumi e farro (veramente buono!) - fettina di vitello - cavolfiori - clementini Con la minestra ha giocato allo sputo più lungo, così ho lasciato perdere e sono passata direttamente al secondo. Con la fettina giocava all'insiemistica, conque pezzi nel piatto, due nel bicchiere, innumerevoli sulla tovaglia e vediamo-quanti-riesco-a-buttarne-pre-terra-prima-che-la-mammma-se-ne-accorga, così ho lasciato perdere anche il secondo piatto. Mi sentivo una mammma degenere a non farle cena, così ho cominciato a proporre le alternative. Le alternative sono il giro della morte: sai quando cominci, ma non sai quando finirai e in che stato arriverai alla fine. "Amore, lo vuoi un po' di prosciutto?" "No." "E un po' di formaggio? ti va?" "Ti." Le porgo dei pezzi di asiago appena acquistato. "No! Maggio, maggio!" "Quello grattugiato?" "Ti!&qu

capo #1

bomdoio bomdoio bomdoio bimbi bomdoio tuti Ieri mattina Pallina mi ha salutato con un bel buongiorno. Io non capivo, credevo volesse un pomodoro (pomdoio) e solo quando ha salutato Bambi ripetendo le parole del gufo: "Buongiorno piccolino" che in pallinese suona come "bomdoio piino", ho capito cosa mi avesse detto nel lettino. Il problema è che ormai capisco meglio il pallinese dell'idioma con cui il mio capo e il collega ansioso si scambiano informazioni. Ore ed ore di chiacchiere in cui idealmente fanno microanalisi del codice e durante le quali in realtà parlano di cose completamente diverse. Ricordo che il collega ansioso fu molto felice di sapere che il nostro nuovo capo fosse il giovane ingegnere, adesso mi rendo conto del motivo. Non si tratta solo di solidarietà di genere. Il capo passa gran parte del tempo sul codice del collega ansioso. Discutono, analizzano, contestano, ricopiano e riscrivono, smontano e rimontano. Roba nuova quasi niente. Soluzion