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Visualizzazione dei post da settembre, 2016

Le abitudini positive

Le abitudini positive portano ad un'esistenza positiva. Molti studi hanno dimostrato che la felicità si costruisce a partire dalla semplice decisione di avere un'esistenza felice . Un atto di volontà che cambia il nostro modo di vedere le cose e di agire. Purtroppo però, proprio perché devono diventare abitudini e cioè qualcosa che avviene naturalmente e senza fatica, occorre fare un piccolo sforzo per un numero sufficiente di giorni affinché le nuove azioni e i nuovi atteggiamenti si consolidino fino a diventare routine. A quanto pare, anche se per cambiare lo stile di vita servono almeno tre mesi , per consolidare una buona abitudine sono necessarie solo tre settimane. In questo lasso di tempo il nostro corpo e la nostra mente trasformano il comportamento ripetuto in un'abitudine che viene fatta senza fatica, quindi è necessaria un po' di costanza. Non molta, solo per ventuno giorni. Piano d'azione: Stabilire quali sono le nuove buone abitudini Contare i

La Banca dei Pasti

Per tutti coloro che hanno problema a pianificare il menù o che si sentono sopraffatti dal pensiero di pranzo e cena, voglio condividere un sistema che ho scoperto recentemente, insieme ad altri efficaci metodi di pianificazione settimanale . Il problema preoccupa principalmente le donne, in particolar modo quelle madri lavoratrici che devono conciliare le esigenze della famiglia con il poco tempo per preparazione e spesa. Tuttavia ormai molti genitori si occupano insieme della spesa e della cucina e il metodo che vado a spiegare può diventare molto utile per condividere le informazioni fra i membri della famiglia. Pianificare un menù settimanale (o anche mensile) permette non solo di non sentirsi disorientati al ritorno dal lavoro, ma di poter ridurre i costi e i tempi per la spesa, organizzandola nelle pause pranzo o una volta alla settimana. Ma vediamo in cosa consiste il metodo della Banca. Abbiamo certamente una lista di piatti particolarmente graditi ai familiari, quel

Perché un gatto, anzi due, anzi tre

Non ho mai parlato dei miei gatti. Ne ho accennato nel post precedente , ma solo per l'ennesimo danno da loro provocato. Adesso vi racconto com'è successo che ho finito per avere tre gatti. Non uno. Non due. Tre. E tutti uguali, più o meno. La loro storia risale al 2014 . Nell'agosto di quell'anno stavamo cercando di organizzare un bel compleanno per mia figlia, ma come sempre, non avevamo idea di cosa le piacesse. Eravamo tutti e tre in piedi in mezzo al salotto, ognuno di noi era stato fino a poco prima occupato nelle sue attività e in quell'istante decisivo ci eravamo trovati tutti e tre nel medesimo punto. Una specie di Time Crash alla Doctor Who. Per fortuna non è finita come il Titanic, ma quella faccenda dell'iceberg che è più grande sotto che sopra potrebbe essere applicata anche alla frase "potremmo prendere un gatto". Ecco come è andata. Io, rivolta a mia figlia: "Cosa ti piacerebbe di regalo per il tuo compleanno?"
Ho scelto i colori autunnali di questo melo del piccolo giardino vicino alla scuola, come tema invernale del blog. Spero vi piaccia.

Modelli di carta

Ormai sarà chiaro a tutti che mi piace moltissimo lavorare la carta. Un'altra cosa che amo molto sono i modelli in scala, di qualunque tipo - mio figlio è riuscito a convincermi all'impresa del modellismo ferroviario non molto tempo fa! Così, quando ho scoperto i modelli di carta, non ho saputo resistere. Nella sezione bambini della libreria ho trovato un bellissimo kit per realizzare un Castello Medievale di carta e con mio figlio a fianco ci siamo messi all'opera. Il libro viene venduto con la dicitura "dai 6 anni", ma per riuscire ad avere un buon risultato occorre una manualità superiore, sopratutto perché per tagliare con accuratezza le varie parti è necessario un cutter, se non addirittura un bisturi. La realizzazione del modello, con solo un aiuto minimo da parte dei bambini, è durata qualche serata e non potendoci lavorare ogni giorno, il gioco ci ha accompagnato per molto tempo, con grande soddisfazione per l'accuratezza del modello in tutt

In viaggio coi bambini: La Spada nella Roccia e la San Gimignano del 1300

In queste belle giornate autunnali vien voglia di fare una gita scoprendo le bellezze paesaggistiche ed storiche italiane, ma per chi come me ha bambini ancora abbastanza piccoli, c'è sempre il problema dell'interesse e del divertimento. Mi annoio. Una delle frasi più sentite dalle madri, anche da quelle che come me non fanno che pensare a nuovi modi per giocare o imparare (lo confesso: piace moltissimo anche a me passare il tempo con carta, forbici e colla!) e rischiare una giornata all'insegna del mia annoio e sono stanco scoraggia qualsiasi iniziativa. L'Italia è comunque un posto meraviglioso e non c'è bisogno di portare i figli in un parco divertimenti per vederli eccitati e interessati. In aprile, cogliendo l'occasione di una visita alla zia di Siena, ci siamo recati in due gioielli della toscana: l' Abbazia di San Galgano e San Gimignano , dove contrariamente a quanto si può credere, i miei figli si sono divertiti scoprendo qualcosa di completam

Gioielli di carta

Un passatempo veloce e dal grande risultato. Io e mia figlia abbiamo trascorso una piacevole ora insieme realizzando una collana di paper beads, una nuova trovata che ho scovato su Pinterest. La realizzazione di gioielli in carta ha qualcosa di magico, perché dal niente si arriva ad un risultato anche molto raffinato. Vediamo cosa serve: una vecchia rivista, meglio se di carta patinata forbici o cutter colla in tubetto bastoncini per spiedini smalto per unghie trasparente (anche colorato) filo grosso  ago  Abbiamo cominciato ritagliando lunghi triangoli di carta da una rivista che ci consegnano gratuitamente per posta e che io regolarmente butto dopo la prima occhiata. Si procede arrotolando la striscia di carta sul bastoncino. Il primo giro senza colla, poi si passa la colla sulla carta in maniera che resti incollata e non si srotoli. Si procede come per fare un croissant o un cannolo. Il risultato è una perlina di carta e colla attorno allo stecco. La p

Sono un po' scocciata

Questo è Denzel Washington, famoso attore americano di colore. Questa è la locandina di Man on Fire, film d'azione del 2004 con un certo successo di botteghino. Nel film lo sceneggiatore Brian Helgeland scrive per Denzel la famosa battuta: "Il perdono è una cosa tra loro e Dio. Io mi limito ad organizzare l'incontro!" Questo invece è Vladimir Putin. Non è un'attore. Non è americano. Non è di colore. E, dieci a uno, scommetto che gli scoccerebbe molto essere confuso con Denzel. Questo è quello che fa Denzel quando è scocciato. Questo è quello che fa Vladimir quando è scocciato. Fai come Brian: le battute fighe falle dire a Denzel .

Time-out e Time-In

Sono madre di due splendidi bambini che frequentano la scuola elementare e sto affrontando i primi cambiamenti verso l'adolescenza con la più grande che fra un anno sarà alle medie. I problemi non finiscono mai. E per fortuna nemmeno le soluzioni. Durante la scuola dell'infanzia il mio piccolo si comportava in modo oppositivo, questo è il modo in cui maestri e psicologi definiscono quello che noi mamme chiamiamo "capricci". In pratica era tutto un no, un muso, un non voler seguire le attività programmate che trovava perlopiù noiose. Lo so, un altro tipo di scuola, steineriana o montessoriana, avrebbe sicuramente risolto il problema, ma non è un'opzione praticabile perché nella mia piccola nazione, anche potendo, non ci sono alternative alla scuola pubblica. Per farla breve, nella scuola dell'infanzia era sempre fuori dalla classe. Con lui il Time-Out veniva costantemente applicato come metodo educativo per calmare gli eccessi di comportamento o il suo ri