Una cosa è certa, le vacanze scolastiche sono faticose.
Perché le agognate vacanze non sono mai per i genitori, che nella migliore delle ipotesi escono dal consueto trantran casa-lavoro per dedicarsi al trantran casa-figli o che invece continuano a lavorare con il problema aggiuntivo di trovare qualcuno cui delegare la cura dei figli. Impensabile una baby sitter per tutto questo tempo, non restano che le zie single o le nonne che con la scusa della vacanza vizieranno i nipoti di dolcetti e lunghe dormite, così quando finalmente godremo di due o tre giorni di ferie, dovremo normalizzare una situazione ormai disperata fatta di calzini e merendine sparite tra i cuscini del divano e macchinine assassine parcheggiate sulle scale.
Le vacanze natalizie sono una faccenda da duri. Gioiose, eccitanti, spirituali, ma oltremodo stressanti. Ci ritroviamo indaffarati, con badget assottigliati e una lista di cose da fare ormai fuori controllo.
Anche i nostri figli sono fuori controllo, con i dolciumi, l'eccitazione, i parenti, le luci, i colori e le mille cose da fare del Natale delle Meraviglie.
Ci troviamo a dover gestire molti più capricci, con bambini irriconoscibili che pestano i piedi e superano i limiti. Per rispetto dei sopravvissuti al Natale, non aggiungerò una parola sull'argomento "compiti per le vacanze".
Dopo l'attesa dell'Avvento e la disperata impresa di mettere in ordine i giocattoli ricevuti sotto l'albero, siamo ormai nel momento dell'anno in cui ai genitori non resta che sperare che arrivi presto l'Epifania per farla finita con le feste. Dobbiamo ammetterlo: sono stati giorni di divertimento, tanto divertimento, ma anche di caos, rumore e pazzia. Perfino i genitori più calmi cominciano, sul finire di dicembre, a perdere la pazienza.
Ho scritto una serie di articoli su questo argomento che riproporrò ai lettori nel mese di gennaio. Affrontando i diversi modi per evitare di alzare la voce con i figli, non posso ignorare il senso di colpa che schiaccia madri e padri quando questo accade, nonostante i buoni propositi di mantenere la calma.
Bisogna però riconoscere che alzare la voce non significa essere una cattiva madre o un pessimo padre, anche se circolano molti articoli decisamente superficiali che vogliono indurci ad un ingiustificato senso di colpa.
Perciò affrontiamo il nuovo anno con il cuore sereno e leggiamo nuovamente l'articolo di Amanda che ho in parte tradotto qui per i lettori del blog.
Felice Anno Nuovo!!
Credits:
La fotografia in alto è di Danielle Guenther, che ha meravigliosamente documentato sul suo sito il caos ordinario di una famiglia normale. “Fare i genitori è caotico, ma il lato poco lusinghiero può essere comunque molto bello”, dice Danielle, che invita tutti a “cogliere l’attimo, perché alla fine, tutto quello che ci resta sono i ricordi …”
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