Qualche settimana fa, come ogni lunedì, stavo aprendo l’asse da stiro quando il mio compagno mi rimproverò di non guardare il nostro telefilm preferito insieme a lui. Risposi che lo guardavo, ma nel frattempo avrei stirato e lui, stendendosi sul divano, mi disse che non ero capace di riposarmi : avevo sgobbato fino a quel momento, fra sistemare la roba del calcio, asciugare i capelli del piccolo mentre la cena era sul fuoco, far partire lavatrice, servire cena e sparecchiare, spazzare e risistemare (qui mi aveva aiutato e la lavastoviglie l'aveva riempita lui) adesso avevo il diritto di non fare niente e guardarmi TWD. Beh, che dire, non potrei essere più d'accordo, ma lui non ha mai imparato a stirare e se non lo faccio i panni non entrano nei cassetti. E poi se non lo faccio il lunedì, me li ritrovo al martedì, o al mercoledì, e il mucchio non fa che aumentare. Sembrava quasi offeso dal fatto che non mi sedessi sul divano con lui, ho tentato di spiegargli la facce
Oggi voglio parlare della pianificazione dei menu da un punto di vista molto sentito: il controllo delle spese familiari. Quando si cercano modi per limitare le spese della famiglia, sopratutto quelle alimentari e di sopravvivenza, si pensa sempre che ci si rivolga a persone in gravi difficoltà economiche che stentano ad arrivare a fine mese. Una percezione imprecisa e molto limitata. Qualche giorno fa ho letto l'ottimo e-book di Sonia Serravalli " C'è chi dice no: una lettura positiva della crisi... " e un brano in particolare mi è rimasto impresso, nel capitolo intitolato "Cos'è la vera crisi per me". L'autrice era appena rientrata in Italia dopo un periodo in cui era vissuta in Egitto, tra mille difficoltà sia economiche che culturali. Ritornava a casa perché aveva sentito i suoi amici e familiari parlare della crisi, tutti le dicevano di restare nel Sinai, ma lei si sentiva forte dell'esperienza fatta e non la preoccupava arrivar