Solo un mese alla Vigilia di Natale.
Alberi di luci. Statuine, renne e stelle. Bambini festanti. Finestrine da aprire ogni mattina. Campanellini. Pacchetti. Fiocchi.
E ansia. Lavoro triplicato. Le pulizie. La gente in casa. Zie che non vedi da almeno un anno che scansionano i ripiani alla ricerca del granello di polvere. La fatica di gestire i figli fuori da ogni routine. Il lavoro che (mannaggia!) fino al 24 non fa che aumentare in ufficio. I piani ferie. Le nonne che devono bollire il brodo se no come si fa.
Eppure le festività dovrebbero essere il momento per ritrovare il buono della vita e il tempo per esserne grati. Gustare pranzi a tre portate invece della minestrina veloce del mercoledì, e poi arrosti, tagliatelle e cappelletti, il brodo sincero, la salsa verde e il tiramisù.
Riunirsi attorno ad un tavolo con la nostra famiglia e trascorrere il tempo mangiando, chiacchierando e trovando qualcosa da fare tutti insieme dopo.
Trascorrere le feste secondo la tradizione, non significa forse passare il tempo con le persone che amiamo e stare bene con loro?
Purtroppo può essere davvero faticoso, sopratutto per le mamme. C'è tanto da fare, i bambini a volte sono fuori controllo e le riunioni di famiglia ci costringono troppo spesso a morderci la lingua per non offendere la famigerata zia. Diventa difficile mantenere la calma quando i figli ti imbarazzano con persone che non vedi da un secolo o senti il peso del giudizio di parenti e amici di cui non dovrebbe importarti, ma (cavolo!) li hai invitati e vuoi fare bella figura.
Desideriamo tanto riunire la nostra famiglia per le feste, ma quanto è faticoso!
E poi i "dovrei"...
Ma chi sono io, una specie di fatina?
Amore, gratitudine, calore è tutto ciò di cui la mia famiglia ha bisogno. Il Natale arriva ogni anno, ma i miei figli avranno questa età solo adesso.
Ricordo che un giorno quando ero ragazza, all'improvviso non volli andare alla Messa di Natale con la mia famiglia, salii sull'auto del mio ragazzo e andai in una chiesa a 40 km da casa con lui. Da quel giorno non ci fu più la tradizione del Natale insieme ai miei genitori e della cioccolata calda al bar della Porta.
Succederà così anche coi miei figli: fra qualche anno saranno semplicemente troppo grandi per restare con noi ad aprire l'ultima finestrella.
E allora non serve che nella mia casa si veda che è Natale, è necessario che sia Natale.
E' necessario che ognuno di noi desideri davvero passare il tempo insieme. E' necessario riconoscere la bellezza dell'amore che ci unisce. E se poi invece dell'arrosto c'è solo quel che rimane del brodo dei cappelletti, sono sicura che ci piacerà ugualmente.
Questa è la chiave per rendere il Natale magico a tutti.
Non occorre denaro, fatica o lavoro, basta l'istinto. Basta un sabato in cui dico: "Perché non facciamo una ghirlanda coi rotoli della carta igienica?" e subito qualcuno urla: "Sì, e ci mettiamo anche i pacchettini!" E qualcun altro: "Anche i numeri e i regalini!" E alla fine del pomeriggio abbiamo un fantastico calendario d'avvento a costo zero e divertimento mille.
Qualche anno fa, osservando i rituali ortodossi della badante di mia nonna, mi venne l'idea di accendere una luce sul terrazzo per ogni giorno che ci separava dal Natale. Riciclai una vecchia lanterna e dal giorno di Santa Lucia fino alla Vigilia, ogni sera accendevamo un lumino prima di andare a nanna. Poi chiedevo
Pulire casa da cima a fondo, comprare i pigiamini rossi, cucinare, preparare biscotti e casette di pan di zucchero...
Non resteranno piccoli per sempre. Un giorno il bacio sulla fronte non basterà ad addormentarli. Dobbiamo mantenere viva la magia di amarci l'un l'altro, di rallentare il tempo godendone ogni attimo.
Il momento della vera magia che non potremo mai scrivere nella lista delle cose da fare.
Perciò quando compileremo il calendario delle feste, dettagliando gli appuntamenti da dicembre a gennaio, non dimentichiamo di lasciare delle righe vuote e qualche casella bianca. Sarà il regalo più prezioso per le persone che amiamo. Costo zero, gioia mille.
Alberi di luci. Statuine, renne e stelle. Bambini festanti. Finestrine da aprire ogni mattina. Campanellini. Pacchetti. Fiocchi.
E ansia. Lavoro triplicato. Le pulizie. La gente in casa. Zie che non vedi da almeno un anno che scansionano i ripiani alla ricerca del granello di polvere. La fatica di gestire i figli fuori da ogni routine. Il lavoro che (mannaggia!) fino al 24 non fa che aumentare in ufficio. I piani ferie. Le nonne che devono bollire il brodo se no come si fa.
Eppure le festività dovrebbero essere il momento per ritrovare il buono della vita e il tempo per esserne grati. Gustare pranzi a tre portate invece della minestrina veloce del mercoledì, e poi arrosti, tagliatelle e cappelletti, il brodo sincero, la salsa verde e il tiramisù.
Riunirsi attorno ad un tavolo con la nostra famiglia e trascorrere il tempo mangiando, chiacchierando e trovando qualcosa da fare tutti insieme dopo.
Trascorrere le feste secondo la tradizione, non significa forse passare il tempo con le persone che amiamo e stare bene con loro?
Purtroppo può essere davvero faticoso, sopratutto per le mamme. C'è tanto da fare, i bambini a volte sono fuori controllo e le riunioni di famiglia ci costringono troppo spesso a morderci la lingua per non offendere la famigerata zia. Diventa difficile mantenere la calma quando i figli ti imbarazzano con persone che non vedi da un secolo o senti il peso del giudizio di parenti e amici di cui non dovrebbe importarti, ma (cavolo!) li hai invitati e vuoi fare bella figura.
Desideriamo tanto riunire la nostra famiglia per le feste, ma quanto è faticoso!
E poi i "dovrei"...
- Dovrei pulire casa
- Dovrei riempire il calendario dell'Avvento prima di dicembre
- Dovrei decorare la casa con rami di pino e bastoncini di zucchero
- Dovrei organizzare delle attività di famiglia per stare insieme
- Dovrei scovare il regalo perfetto per ognuno
- Dovrei avere una tavola deliziosamente decorata
- Dovrei cucinare l'arrosto
- Dovrei preparare i biscotti
- Dovrei ...
- Dovrei ...
- Dovrei rendere magico il natale a tutti quelli che amo
Ma chi sono io, una specie di fatina?
Amore, gratitudine, calore è tutto ciò di cui la mia famiglia ha bisogno. Il Natale arriva ogni anno, ma i miei figli avranno questa età solo adesso.
Ricordo che un giorno quando ero ragazza, all'improvviso non volli andare alla Messa di Natale con la mia famiglia, salii sull'auto del mio ragazzo e andai in una chiesa a 40 km da casa con lui. Da quel giorno non ci fu più la tradizione del Natale insieme ai miei genitori e della cioccolata calda al bar della Porta.
Succederà così anche coi miei figli: fra qualche anno saranno semplicemente troppo grandi per restare con noi ad aprire l'ultima finestrella.
E allora non serve che nella mia casa si veda che è Natale, è necessario che sia Natale.
E' necessario che ognuno di noi desideri davvero passare il tempo insieme. E' necessario riconoscere la bellezza dell'amore che ci unisce. E se poi invece dell'arrosto c'è solo quel che rimane del brodo dei cappelletti, sono sicura che ci piacerà ugualmente.
Questa è la chiave per rendere il Natale magico a tutti.
Non occorre denaro, fatica o lavoro, basta l'istinto. Basta un sabato in cui dico: "Perché non facciamo una ghirlanda coi rotoli della carta igienica?" e subito qualcuno urla: "Sì, e ci mettiamo anche i pacchettini!" E qualcun altro: "Anche i numeri e i regalini!" E alla fine del pomeriggio abbiamo un fantastico calendario d'avvento a costo zero e divertimento mille.
Qualche anno fa, osservando i rituali ortodossi della badante di mia nonna, mi venne l'idea di accendere una luce sul terrazzo per ogni giorno che ci separava dal Natale. Riciclai una vecchia lanterna e dal giorno di Santa Lucia fino alla Vigilia, ogni sera accendevamo un lumino prima di andare a nanna. Poi chiedevo
"Per cosa accendiamo questa luce?"e i bambini rispondevano: "Per i Lego!" o "Per la cioccolata!" o "Per i bambolotti!" Cose che già avevano, nessuna richiesta. Un rituale di gratitudine spontanea (fantastico!) E poi a dormire senza lamentarsi, contando i giorni che ci separano da Gesù Bambino. Momenti indimenticabili. Costo zero, magia mille.
Pulire casa da cima a fondo, comprare i pigiamini rossi, cucinare, preparare biscotti e casette di pan di zucchero...
la magia del Natale non è nel fare sempre di piùa volte il segreto è invece nel fare meno: accendere una fiammella e dire grazie, abbracciarsi stretti e aspettare che il sonno scenda. Guardarli dormire.
Non resteranno piccoli per sempre. Un giorno il bacio sulla fronte non basterà ad addormentarli. Dobbiamo mantenere viva la magia di amarci l'un l'altro, di rallentare il tempo godendone ogni attimo.
Il momento della vera magia che non potremo mai scrivere nella lista delle cose da fare.
Perciò quando compileremo il calendario delle feste, dettagliando gli appuntamenti da dicembre a gennaio, non dimentichiamo di lasciare delle righe vuote e qualche casella bianca. Sarà il regalo più prezioso per le persone che amiamo. Costo zero, gioia mille.
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