Il soggiorno al mare con la figlioletta che ancora non ha un anno presenta notevoli vantaggi. Innanzitutto niente dà maggiori opportunità per avviare una conversazione che l'avere tra le braccia una pupattola gioiosa che sorride a tutti e così ci si incontra tra mamme e papà, ma anche tra nonne o zie temporaneamente prive di nipotini ma dispostissime a far complimenti alla vostra bellissima figliola.
Ci sono le mamme ansiose, quelle che si precipitano sul piccolo, gli infilano un dito in bocca, il bimbo strilla mentre loro gridano «Cos'hai messo in bocca? hai visto cosa ha messo? Gli ho visto mettersi le mani in bocca! cosa hai preso dalla sabbia?» e voi giurate che no, non lo avete visto portarsi nulla in bocca, Si morde solo le mani. E poi è tutto un abbracciare e baciare: «Scusa amore... La mamma ti ha fatto male? credevo che avevi mangiato la cacca, amore... bciù, bciù...»
Ci sono le mamme che se ne fregano e che quando il pupattolo di dieci mesi vi raggiunge all'ombrellone e raspa contro la faccia della vostra piccola urlante vi rassicurano «E' che lui fa così quando gli piace qualcuno...» poi si girano a prendere il sole mentre la figlia treenne si impossessa dei vostri giochi e li porta dall'altra parte della spiaggia quando voi siete immobilizzate ad allattare la figliola che ha bisogno di essere consolata dopo l'assalto del coetaneo.
Ci sono le mamme vanitose che si lamentano che il sole è troppo caldo e la piccola si arrossa e voi le suggerite di farle indossare una maglietta anche se ha la crema protettiva, ma vi rispondono che stanno solo quattro giorni e «...vorrei che si vedesse qualcosa...». Vi state ancora chiedendo a cosa importi a una bimba di dieci mesi dell'abbronzatura, quando vi informa che non le ha dato nemmeno la crema protettiva.
Ci sono le mamme approssimative che quando vedono una coccinella gialla sul pareo giallo spiegano che è un affare di mimetismo e poi insistono spiegando che il mimetismo è quando gli animali cambiano colore se si posano su una cosa di colore diverso. E quando la figlia le dice stupita che non sapeva che le coccinelle cambiassero colore, si mimetizza cambiando argomento.
Ci sono le mamme precise, che mentre passeggiate per strada sentite spiegare al figlio di cinque anni con rigore di dettagli come funziona la trasmissione di un'automobile, albero motore, trasmissione, ruote motrici e tutto quanto, neanche fosse Ferrari. E si fanno capire.
E poi ci sono le mamme straniere, giovanissime e scanzonate, che prendono il sole sotto l'ombrellone col cappellino militare mentre papà porta le figlie ai giochi e che vi raccontano con dovizia di particolari come nel loro paese la maternità sia un diritto e non un privilegio e che nei tre anni successivi resteranno a casa a crescere le piccole dedicando loro tutto il tempo e non, come noi, solo il (poco) tempo "di qualità" che il nostro datore di lavoro deciderà di concederci.
Chissà io che mamma sono.
Ci sono le mamme ansiose, quelle che si precipitano sul piccolo, gli infilano un dito in bocca, il bimbo strilla mentre loro gridano «Cos'hai messo in bocca? hai visto cosa ha messo? Gli ho visto mettersi le mani in bocca! cosa hai preso dalla sabbia?» e voi giurate che no, non lo avete visto portarsi nulla in bocca, Si morde solo le mani. E poi è tutto un abbracciare e baciare: «Scusa amore... La mamma ti ha fatto male? credevo che avevi mangiato la cacca, amore... bciù, bciù...»
Ci sono le mamme che se ne fregano e che quando il pupattolo di dieci mesi vi raggiunge all'ombrellone e raspa contro la faccia della vostra piccola urlante vi rassicurano «E' che lui fa così quando gli piace qualcuno...» poi si girano a prendere il sole mentre la figlia treenne si impossessa dei vostri giochi e li porta dall'altra parte della spiaggia quando voi siete immobilizzate ad allattare la figliola che ha bisogno di essere consolata dopo l'assalto del coetaneo.
Ci sono le mamme vanitose che si lamentano che il sole è troppo caldo e la piccola si arrossa e voi le suggerite di farle indossare una maglietta anche se ha la crema protettiva, ma vi rispondono che stanno solo quattro giorni e «...vorrei che si vedesse qualcosa...». Vi state ancora chiedendo a cosa importi a una bimba di dieci mesi dell'abbronzatura, quando vi informa che non le ha dato nemmeno la crema protettiva.
Ci sono le mamme approssimative che quando vedono una coccinella gialla sul pareo giallo spiegano che è un affare di mimetismo e poi insistono spiegando che il mimetismo è quando gli animali cambiano colore se si posano su una cosa di colore diverso. E quando la figlia le dice stupita che non sapeva che le coccinelle cambiassero colore, si mimetizza cambiando argomento.
Ci sono le mamme precise, che mentre passeggiate per strada sentite spiegare al figlio di cinque anni con rigore di dettagli come funziona la trasmissione di un'automobile, albero motore, trasmissione, ruote motrici e tutto quanto, neanche fosse Ferrari. E si fanno capire.
E poi ci sono le mamme straniere, giovanissime e scanzonate, che prendono il sole sotto l'ombrellone col cappellino militare mentre papà porta le figlie ai giochi e che vi raccontano con dovizia di particolari come nel loro paese la maternità sia un diritto e non un privilegio e che nei tre anni successivi resteranno a casa a crescere le piccole dedicando loro tutto il tempo e non, come noi, solo il (poco) tempo "di qualità" che il nostro datore di lavoro deciderà di concederci.
Chissà io che mamma sono.
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