Passa ai contenuti principali

Per fortuna, domani è un altro giorno

Questo post l'ho scritto ieri mattina, poi Pallina si è svegliata urlando e ho deciso che era proprio il caso di uscire, anche se aveva cominciatoa nevicare ed ero senza auto. Alla fine è stata la decisione giusta. L'ho portata in gelateria, a casa dei nonni (senza nonni, ma le è piaciuto lo stesso) e la sera a cena con un amichetto. Oggi Gemadhar ed io siamo a pezzi, ma le cose vanno molto meglio.

Ecco cosa scrivevo ieri.

Pallina non mangia. Da quando sono iniziate le vacanze di Natale e non va all'asilo, ha diminuito progressivamente i pasti e sta tornando all'allattamento esclusivo, tranne che ha sempre fame e piange. Non so più cosa fare. Ha imparato tutte le strategie: inizia abbuffandosi sulle prime due forchettate così le dici "che brava, che famona che ha oggi la mia bambina", poi mangia a piccoli morsi senza aprire quasi al bocca e improvvisamente sputa un bolo gigantesco e pensi che abbia nascosto tutto fin dall'inizio.
Ho cercato di spiegarle che non siamo criceti e se non ha fame non c'è bisogno di far contenta la mamma mangiando lo stesso, ma l'unica cosa che ho ottenuto è che adesso, dopo la fase sputa-bolo, passa alla fase nascondino, riducendo ogni sorta di cibo in briciole da depositare in un angolo del seggiolone. Non vi dico che cosa trovo sulla chiappa destra delle tutine dopo ogni pasto.
Una mia amica nutriva la figlia tenendogli ben strette le manine con la sinistra e imboccandola con la destra e non la lasciava fino alla fine della ciotola. Ero molto critica, mi sembrava una tecnica un po' "estrema", e comunque Pallina non si lascia fermare così semplicemente, ma adesso devo dire che lei ha molti meno problemi di me.
Quello che mi fa sentire peggio è che all'asilo mangia TUTTO TUTTO. E naturalmente non ha mai un pensiero nemmeno fugace per la tetta di mammà. Ma c'è un modo per togliere la tetta senza che urlino per ore? No perché altrimenti io proprio non ce la faccio. Ho già parlato di questo argomento. Senza tetta Pallina piange tutto il giorno, continuamente, con brevi intervalli di meno di un minuto in cui si riposa e dopo i quali si getta letteralmente sul pavimento o dà testate contro il muro e le gambe dei tavoli. E' uno dei motivi per cui non siamo mai riusciti ad applicare uno che è uno dei metodi dei vari manuali, dal truce orco Estivill alla tenera furbastra Hogg. Ti fa uscire di senno.
Sinceramente: rischio l'esaurimento. Io avevo intenzione di allattare Pallina finché lei avesse desiderato, immaginavo un progressivo allontanamento volontario dalla tetta. L'amichetta di Pallina ha fatto così, ma la sua mamma è molto più brava di me: le fa dei veri manicaretti, ha degli orari più che precisi per pappe e nanne e via dicendo. Io mi sono scoraggiata. Dopo mesi passati ad inventare pappine più o meno gustose e ciotole intere di cibo gettato nel water, ho perso voglia e fantasia. Adesso se mangia un po' di quello che mangiamo noi lo considero un vero successo, al massimo le offro il solito prosciutto o formaggio. Ogni giorno io o suo padre ci mangiamo una porzione extra di pasta variamente condita avanzata da lei e sto ingrassando col latte intero che ogni sera rimane imbevuto nei suoi bicchieri e biberon. Io stessa sto perdendo il gusto del cibo e la serenità di un pasto, roba da non credere...     
Ieri mattina Pallina aveva il richiamo per le vaccinazioni obbligatorie e così abbiamo incontrato gli amichetti che erano nel pancione in camera con me quando mi inducevano il parto con la cosidetta "piastrina" che tradotto in senese vuol dire "un fa 'na sega".
Amichetto uno è nato il giorno prima di Pallina. A un anno esatto non ha voluto più la tetta preferendo le buone bistecche della nonna. Adesso a sedici mesi compiuti quando ha fame dice "ciccia", il suo piatto preferito. Pronuncia abbastanza bene anche molte altre parole e fa i versi dei principali animali da fattoria. Pallina dice "ca-ca-ca" che vuol dire acqua ma che a tavola genera sempre un certo imbarazzo, "bé" che sarebbe il biberon e "te-tte-te-tte" che vuol dire appunto tetta e anche mamma, e anche "ho sonno, dammi la tetta e vieni a dormire con me". Gli animali della fattoria fanno tutti "wa-wa-wa", per semplificare (e che, le vogliamo far perdere tempo con queste sciocchezze inutili?)
Amichetta due è nata il giorno dopo di Pallina. A sei mesi si pappava tutta la scodella di crema di riso e a un anno era già passata a fettine e sogliole con molto gusto da parte sua e soddisfazione della mamma, mentre io bestemmiavo nella cucinetta del mare per ogni pomodoro che spellavo e cuocevo ridotto in polpa finissima per condire i dieci-maccheroncini-dieci che comunque Pallina con i tre denti e mezzo che si ritrovava non era in grado di mangiare. Comunque ad oggi il tetto di dieci maccheroni è considerato ancora un record.
Amichetta due ha sempre dormito nella sua carrozzina, poi nel lettino e ha dormito ben presto per tutta la notte, senza risvegli e anche nel caso di un risveglio o due, basta qualche parolina e una carezza per farla dormire di nuovo. La madre non ha mai addottato alcuna tecnica di condizionamento o altra strana pratica e l'ha sempre coccolata molto, come faccio io con Pallina.
Amichetta due è stata allattata esclusivamente al seno, a richiesta, senza l'introduzione di altri cibi o liquidi fino al sesto mese compiuto, tale e quale a Pallina. Come noi, madre e figlia hanno cominciato gradualmente lo svezzamento, offrendo i diversi cibi e non imponendoli. Amichetta due veniva allattata e successivamente alimentata, i pasti non hanno mai sostituito le poppate a meno che la bambina non preferisse gli uni alle altre. Due giorni fa la piccola ha rinunciato volontariamente alla tetta del mattino, l'ultima poppata rimasta, preferendogli latte e biscotti. Stamattina pallina ha fatto un bel bolo dell'unico biscotto che aveva preso di sua iniziativa dalla scatola.
Forse sembro esagerata, ma guardiamo adesso per esempio. Ho cominciato questo post alle 9.30 del mattino sul notepad. Sono le 11.47, nel frattempo Pallina si attaccata al seno ben tre volte e prima di allora aveva già fatto una poppata a letto e un'altra appena sveglia, per un totale di cinque mini-poppate prima del mezzogiorno. Ogni volta le ho proposto l'alternativa del latte di mucca o di uno spuntino e mi si è rivoltata contro, pianti urla e contorsioni. Sono da sola, mia madre è dalle nipoti toscane fino alla befana e Gemadhar lavora, gestire gli attacchi di rabbia di Pallina in questa situazione è durissima. Adesso stavo per prepararle il pranzo, ma non c'è verso di farglielo anche solo assaggiare se ha voglia di tetta, perciò prima devo darle il seno e poi sperare che abbia ancora voglia di mangiare. Non ho fatto in tempo, perchè mi si è addormentata addosso. sono dell'idea che un bimbo che ha sonno vada fatto dormire e non ho mai influenzato i suoi ritmi cercando di tenerla sveglia, perché è una delle cose più brutte che potrebbero fare a me se ci fosse qualcuno che immaginasse di torurarmi in  questo modo. Adesso dorme pacifica e quando si sveglierà avrà solo voglia di giocare. Speriamo che dopo voglia anche assaggiare qualcosa dal mio piatto.
In questi giorni la sua cacca è gialla e puzzolona come quella dei lattanti. Quello che mi fa davvero arrabbiare è che fuori di casa non mi chiede mai il seno, perché sa che non glielo do. In casa invece non mi dà pace. Si esce ogni volta che si può, ma ci sono anche i lavori da fare qui, la cucina, le lavatrici, la pulizia, certo mi piacerebbe girare tutto il giorno con lei, ma non è possibile. Dovrei sopportare i capricci, lo so, forse dovrei dare un taglio, ma da sola non ce la faccio e non voglio prendere quelle pasticche per togliere il latte, lo trovo un abominio.
Se mi fate un test oggi, alla domanda "Il periodo peggiore della tua vita di mamma" rispondo senza dubbio dal sesto all'ottavo mese di Pallina e alla domanda "Il momento peggiore della giornata" rispondo pranzo e cena. Per questo mangio sempre fuori pasto, anzi adesso mi sbatto davanti alla tivù con un qualche schifosa schifezza rubata dallo stipetto di Gemadhar, ma metto su una cassetta che la prova del cuoco proprio non la sopporto.
L'incontro di ieri con le due madri orgogliose e felici mi ha frustrata molto. Vero è che amichetto uno e amichetta due non vanno all'asilo e non hanno subito la regressione dell'inserimento. Vero è che non sono malati di una patologia o l'altra (chiameremo il tutto col noto nome di "sindrome da asilo") dal 15 di settembre. Vero è che possono contare sulla presenza pessoché costante delle nonne in pensione che non sono divise da nipoti in una regione e l'altra. Comunque oggi mi sento peggio di ieri e ieri mi sentivo peggio dell'altro ieri.
Per fortuna domani esce Harry Potter

Commenti

  1. ho letto un po' in fretta....ma quanto tempo ha pallina? sull'anno e mezzo, mi apr di capire.
    per esperienza diretta, ti posso dire che il bimbillo (e non solo lui) verso quell'età aveva ritmi di titta da poppante. e non andava all'asilo.
    io interpretavo questo suo bisogno come un porto tranquillo in cui tornare dopo tante esperienze nuove. stava imparando a camminare davvero, ad allontanarsi fisicamente da me, a scoprire un sacco di cose, ad interagire con gli altri, ad esplorare. e si lanciava. ma poi, quasi sentendosi senza appigli, scappava dalla mamma e chiedeva la titta.
    non li ho interpretati come capricci, ma come rassicurazioni.
    in quei momenti, pensavo che non avrebbe mai smesso di ciucciare, che sarebbe rimasto attaccato per sempre alla mia titta.
    ma poi è passata. ha diradato le ciucciate e quest'estate ha smesso di farlo definitivamente. e gradualmente.
    io credo che siano fasi, passaggi, che niente (purtroppo o per fortuna) è per sempre.
    un abbraccio.
    billo

    RispondiElimina
  2. PS: prova a cercare e a leggere questo libro:
    http://www.bonomieditore.it/gonzalez.htm
    a me è stato di grande aiuto in tante fasi del bimbillo.....
    billo

    RispondiElimina
  3. Sì, grazie, ho già letto il libro che mi segnali. Comunque più che il libro, mi è di consolazione il tuo primo commento. Adesso le cose vanno un po' meglio: aspettiamo che i tempi di pallina si avvicinino ai miei e spero sia presto.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Un piano di pulizie per la donna che lavora (full time)

... e che non ha nessuno che la aiuta, per un motivo o per una scusa*. Io rischiavo di strippare. Da sola con due figli, minime possibilità di aiuto da parte della famiglia di origine e senza potermi permettere un aiuto esterno. L'unica soluzione era rinunciare al riposo del weekend per dedicarlo alle pulizie di casa. Poi ho trovato alcuni siti in cui si proponevano piani settimanali o mensili per tenere la casa pulita ed ordinata senza affollare troppo il fine settimana. Ci provai per un po', ma in realtà quei piani sono studiati per donne che non lavorano o che al più hanno un lavoro part-time: per me era necessario qualcosa di diverso e più leggero, così dopo essermi documentata un po', decisi di farmene uno da sola. Lavorando lontano da casa, dovevo necessariamente utilizzare la pausa pranzo per spesa o relax, riservando i doveri casalinghi alla mattina e alla sera. Stabilii pertanto una routine quotidiana per mantenere una pulizia di base da effettuarsi nei

La Banca dei Pasti

Per tutti coloro che hanno problema a pianificare il menù o che si sentono sopraffatti dal pensiero di pranzo e cena, voglio condividere un sistema che ho scoperto recentemente, insieme ad altri efficaci metodi di pianificazione settimanale . Il problema preoccupa principalmente le donne, in particolar modo quelle madri lavoratrici che devono conciliare le esigenze della famiglia con il poco tempo per preparazione e spesa. Tuttavia ormai molti genitori si occupano insieme della spesa e della cucina e il metodo che vado a spiegare può diventare molto utile per condividere le informazioni fra i membri della famiglia. Pianificare un menù settimanale (o anche mensile) permette non solo di non sentirsi disorientati al ritorno dal lavoro, ma di poter ridurre i costi e i tempi per la spesa, organizzandola nelle pause pranzo o una volta alla settimana. Ma vediamo in cosa consiste il metodo della Banca. Abbiamo certamente una lista di piatti particolarmente graditi ai familiari, quel

La nostra routine del mattino

Ogni mattina è la stessa storia. Sveglio i ragazzi e li invito a prepararsi dando tutte indicazioni necessarie. I vestiti sono già pronti dalla sera prima in base a quello che li aspetta - se c'è educazione motoria, laboratorio o se è una giornata senza nulla di particolare. Elenco le cose da fare: andare in bagno, lavarsi, vestirsi, pettinarsi, indossare le scarpe, verificare se la borsa è pronta... Preparo la colazione e ci mettiamo a tavola. Serenamente mangiamo chiacchierando e raccontandoci cosa faremo (la TV è bandita durante colazione e cena). Eppure... ...quando è il momento di uscire qualcuno non ha le scarpe. O qualcun altra non si è pettinata. O non ha il giacchetto, o ha scordato il cappello, o nella borsa manca l'ennesima comunicazione. Passano minuti preziosi che fanno la differenza fra il farli attraversare la strada e vederli scomparire nel vialetto della scuola, o accompagnarli lungo le scale, compilare il famigerato "foglietto" di giustificaz