Fin da bambina ho sempre visto mio padre sedersi alla scrivania dopo cena, aprire l'agenda e annotare, consultare e spuntare aiutandosi con piccoli foglietti che estraeva uno dopo l'altro dal taschino.
Più tardi, prima di dormire, lui e mia mamma condividevano gli impegni e gli appuntamenti del giorno seguente, revisionavano i portafogli e le borse e infine annotavano la lista della spesa che avrebbero fatto la mattina seguente, dopo averci accompagnato a scuola.
Non mi rendevo conto che stavo osservando la gestione di un Family command center, un modo suggestivo per indicare tutte quelle pianificazioni, annotazioni e promemoria che permettono alla famiglia di organizzarsi senza l'ansia di aver scordato qualcosa di troppo importante o aver perso tempo per qualcosa che importanza non ne aveva.
Fino a poco tempo fa avevo fatto affidamento solo sulla mia agenda e la lista della spesa. Riuscivo a tenere sotto controllo quasi tutto e, con l'aiuto di un'agenda organizzata, era ben difficile che mi sfuggisse un appuntamento importante. Il kakebo che porto sempre con me mi permetteva di tenere sotto controllo i miei conti e carta e penna erano sufficienti per non dimenticare nulla della spesa.
Ma qualcosa comunque non funzionava.
Accadeva per esempio che mia figlia dimenticasse di darmi una comunicazione da firmare, o che mio figlio andasse a scuola senza quaderno. Accadeva che, con il pasto preparato in tavola, i bambini si rifiutassero di mangiare e volessero qualcos'altro. Accadeva che la gita scolastica si accavallasse con la visita dall'ortottico.
Oppure semplicemente accadeva che qualcun finisse la carta igienica senza dirmelo.
Più che un problema di organizzazione, questi fatti facevano emergere un problema di condivisione.
Cominciai a credere che per evitare questi problemi avrei dovuto diventare una madre organizzatissima, una specie di stremata, isterica, dopata desperate housewife che tiene tutto (e tutti) sotto controllo. Ma a chi sarebbe convenuto? Avrei dovuto fare tutto da sola, volevo davvero accollarmi l'impegno organizzativo dell'intera casa?
Cominciai a ragionare sulla famiglia e a come i suoi membri possano essere assimilati ai vari organi di un corpo, immaginai la nostra famiglia come un unico organismo le cui parti non possono ignorare il lavoro e i compiti delle altre.
Decisi di estendere il calendario e l'agenda a tutti i componenti della famiglia. Ogni volta che segnavo qualcosa, però, dovevo dire agli altri che lo avevo scritto, perché non c'era un'abitudine consolidata e ben presto l'abitudine si perse.
D'altra parte il calendario era più che altro un oggetto di consultazione per sapere che giorno è, aveva ben poco spazio per le annotazioni e occupava un'area dell'ingresso più che altro estetica. Armeggiare con le penne, il calendario e il portadocumenti dell'ingresso voleva spesso dire far cadere qualcosa, sopratutto per i bimbi, perché il mobile era piuttosto alto. In definitiva era scomodo per tutti.
Fu in occasione di una ricerca sull'organizzazione dei menù settimanali che mi imbattei nel termine family command center e capii che era proprio quello che ci serviva.
Generalmente un centro di controllo è composto da:
Per abbellire qualcuno aggiunge foto della famiglia, disegni dei bambini o quadretti motivazionali. In ogni caso un'area più o meno grande della casa viene dedicata al command center, una parete, una mensola, un intero ingresso. Lo scopo è che ogni membro della famiglia trovi in questa zona le informazioni sugli impegni della giornata. Insomma: sapere cosa ti aspetta rende più facile affrontarlo e sopratutto gestirlo, senza avere la continua sensazione di sapere le cose all'ultimo minuto. Compresa la cena.
Per prima cosa occorre decidere dove allestire il centro di comando. Deve trovarsi in un luogo in cui tutti i membri del nucleo familiare sostano o passano. Solitamente si mette nell'ingresso o in cucina, deve essere scelto un luogo in cui al mattino tutti i componenti possano consultarlo, mentre alla sera gli adulti lo dovranno compilare e aggiornare.
Nel mio caso scelsi subito l'ingresso, dove già avevo il calendario, ma decisi per la parete di fronte. Solo successivamente cambiai destinazione. Il family command center infatti non deve essere un impiccio al passaggio, la sua missione è quella di essere utile alla famiglia.
Decisi per una piccola parete su cui tenevo delle foto che i gatti mi facevano cadere di continuo: avrei dovuto comunque sistemarla e questa era l'occasione giusta. Dopo l'esperienza del calendario condiviso, però, decisi di fare un po' di pratica prima di investire in cornici e lavagne.
Cominciai con dei semplici post-it.
Avevo già fatto un lavoro organizzativo sul menu settimanale a causa di una dieta che ahimè devo seguire. Utilizzando lo schema alimentare consigliato, mi ispiravo giorno per giorno anche per il menù familiare, così da facilitarmi il lavoro. Ogni domenica pianificavo spesa e pasti dal lunedì al mercoledì e il mercoledì facevo lo stesso per i giorni restanti, tenendo conto di eventuali uscite al ristorante nel weekend.
Annotavo tutto sul mio diario alimentare, compresa la lista della spesa. Una sera provai a trascrivere il menù per pranzo e cena su un grande post-it da appendere sulla parete.
Allo stesso modo compilai 7 post-it più piccoli con gli impegni familiari della settimana e appena i bambini rientrarono dal centro estivo mostrai loro la parete, spiegando il significato di ogni bigliettino.
Con mia sorpresa furono subito entusiasti del menù (forse perché prevedeva un semifreddo al cioccolato?) e quella sera nessuno chiese qualcosa di diverso.
Per motivi strettamente familiari dovetti ben presto gestire anche un'agenda per le pulizie domestiche. Così stabilii i giorni in cui occuparmi di lavatrici, pavimenti, biancheria, spolvero ecc. Mi ispirai al piano di pulizie di Ordinata-mente personalizzandolo per il mio caso, condividere gli impegni col resto della famiglia ebbe come beneficio che tutti ora sono messi in grado di aiutarmi secondo le loro possibilità e tempi, ma aderendo al piano settimanale.
Il family command center, nella sua forma ancora grezza ha già avuto molti risultati:
Adesso però pensiamo ad abbellire questa utilissima parete.
Ho pensato di utilizzare delle cornici su cui scrivere con pennarelli per lavagna bianca. Ho quindi riciclato vecchie carte da scrap book per abbellire lo sfondo e creare il planning settimanale.
Per i bambini ho predisposto una lavagna da utilizzare per i loro messaggi e con l'aiuto del mio compagno che sa lavorare la plastica, ho realizzato un porta gessetti tagliando una tazzina giocattolo e incollandola alla lavagna
Ogni sera, sull'esempio di mio padre, registro le spese di casa. I membri della famiglia che fanno acquisti durante la giornata possono inserire gli scontrini nel vano delle bollette, così da non perdere nulla. Allo stesso modo, se hanno delle comunicazioni importanti che potrebbero dimenticare prima che io rientri, le annotano sui post-it, sulla lavagna o sul planning.
Subito dopo i conti, compilo il menù per il giorno dopo e aggiorno eventuali impegni settimanali, compresi i compiti delle pulizie e riordino che annoto sui post it.
La routine procede in questo modo già da qualche giorno, i miei compiti si sono in parte alleggeriti e ho come l'impressione di avere meno impegni. So che non è del tutto così, ma organizzare il tempo dei doveri familiari ha reso molto più "libero" il nostro tempo libero.
Più tardi, prima di dormire, lui e mia mamma condividevano gli impegni e gli appuntamenti del giorno seguente, revisionavano i portafogli e le borse e infine annotavano la lista della spesa che avrebbero fatto la mattina seguente, dopo averci accompagnato a scuola.
Non mi rendevo conto che stavo osservando la gestione di un Family command center, un modo suggestivo per indicare tutte quelle pianificazioni, annotazioni e promemoria che permettono alla famiglia di organizzarsi senza l'ansia di aver scordato qualcosa di troppo importante o aver perso tempo per qualcosa che importanza non ne aveva.
Fino a poco tempo fa avevo fatto affidamento solo sulla mia agenda e la lista della spesa. Riuscivo a tenere sotto controllo quasi tutto e, con l'aiuto di un'agenda organizzata, era ben difficile che mi sfuggisse un appuntamento importante. Il kakebo che porto sempre con me mi permetteva di tenere sotto controllo i miei conti e carta e penna erano sufficienti per non dimenticare nulla della spesa.
Ma qualcosa comunque non funzionava.
Accadeva per esempio che mia figlia dimenticasse di darmi una comunicazione da firmare, o che mio figlio andasse a scuola senza quaderno. Accadeva che, con il pasto preparato in tavola, i bambini si rifiutassero di mangiare e volessero qualcos'altro. Accadeva che la gita scolastica si accavallasse con la visita dall'ortottico.
Oppure semplicemente accadeva che qualcun finisse la carta igienica senza dirmelo.
Più che un problema di organizzazione, questi fatti facevano emergere un problema di condivisione.
Cominciai a credere che per evitare questi problemi avrei dovuto diventare una madre organizzatissima, una specie di stremata, isterica, dopata desperate housewife che tiene tutto (e tutti) sotto controllo. Ma a chi sarebbe convenuto? Avrei dovuto fare tutto da sola, volevo davvero accollarmi l'impegno organizzativo dell'intera casa?
Cominciai a ragionare sulla famiglia e a come i suoi membri possano essere assimilati ai vari organi di un corpo, immaginai la nostra famiglia come un unico organismo le cui parti non possono ignorare il lavoro e i compiti delle altre.
Decisi di estendere il calendario e l'agenda a tutti i componenti della famiglia. Ogni volta che segnavo qualcosa, però, dovevo dire agli altri che lo avevo scritto, perché non c'era un'abitudine consolidata e ben presto l'abitudine si perse.
D'altra parte il calendario era più che altro un oggetto di consultazione per sapere che giorno è, aveva ben poco spazio per le annotazioni e occupava un'area dell'ingresso più che altro estetica. Armeggiare con le penne, il calendario e il portadocumenti dell'ingresso voleva spesso dire far cadere qualcosa, sopratutto per i bimbi, perché il mobile era piuttosto alto. In definitiva era scomodo per tutti.
Fu in occasione di una ricerca sull'organizzazione dei menù settimanali che mi imbattei nel termine family command center e capii che era proprio quello che ci serviva.
Generalmente un centro di controllo è composto da:
- calendario settimanale
- calendario scolastico
- menu
- lavagna
- porta posta e coupon
- porta chiavi
- porta penne
Per abbellire qualcuno aggiunge foto della famiglia, disegni dei bambini o quadretti motivazionali. In ogni caso un'area più o meno grande della casa viene dedicata al command center, una parete, una mensola, un intero ingresso. Lo scopo è che ogni membro della famiglia trovi in questa zona le informazioni sugli impegni della giornata. Insomma: sapere cosa ti aspetta rende più facile affrontarlo e sopratutto gestirlo, senza avere la continua sensazione di sapere le cose all'ultimo minuto. Compresa la cena.
Per prima cosa occorre decidere dove allestire il centro di comando. Deve trovarsi in un luogo in cui tutti i membri del nucleo familiare sostano o passano. Solitamente si mette nell'ingresso o in cucina, deve essere scelto un luogo in cui al mattino tutti i componenti possano consultarlo, mentre alla sera gli adulti lo dovranno compilare e aggiornare.
Decisi per una piccola parete su cui tenevo delle foto che i gatti mi facevano cadere di continuo: avrei dovuto comunque sistemarla e questa era l'occasione giusta. Dopo l'esperienza del calendario condiviso, però, decisi di fare un po' di pratica prima di investire in cornici e lavagne.
Cominciai con dei semplici post-it.
Avevo già fatto un lavoro organizzativo sul menu settimanale a causa di una dieta che ahimè devo seguire. Utilizzando lo schema alimentare consigliato, mi ispiravo giorno per giorno anche per il menù familiare, così da facilitarmi il lavoro. Ogni domenica pianificavo spesa e pasti dal lunedì al mercoledì e il mercoledì facevo lo stesso per i giorni restanti, tenendo conto di eventuali uscite al ristorante nel weekend.
Annotavo tutto sul mio diario alimentare, compresa la lista della spesa. Una sera provai a trascrivere il menù per pranzo e cena su un grande post-it da appendere sulla parete.
Allo stesso modo compilai 7 post-it più piccoli con gli impegni familiari della settimana e appena i bambini rientrarono dal centro estivo mostrai loro la parete, spiegando il significato di ogni bigliettino.
Con mia sorpresa furono subito entusiasti del menù (forse perché prevedeva un semifreddo al cioccolato?) e quella sera nessuno chiese qualcosa di diverso.
Per motivi strettamente familiari dovetti ben presto gestire anche un'agenda per le pulizie domestiche. Così stabilii i giorni in cui occuparmi di lavatrici, pavimenti, biancheria, spolvero ecc. Mi ispirai al piano di pulizie di Ordinata-mente personalizzandolo per il mio caso, condividere gli impegni col resto della famiglia ebbe come beneficio che tutti ora sono messi in grado di aiutarmi secondo le loro possibilità e tempi, ma aderendo al piano settimanale.
Il family command center, nella sua forma ancora grezza ha già avuto molti risultati:
- non sono più preda del dramma "cosa si mangia stasera"
- la spesa non è più un problema
- nessuno si lamenta dei pasti
- maggiore aiuto e condivisione dei compiti
- casa più ordinata
- nessun importante impegno saltato
- ognuno è a conoscenza degli impegni familiari
- maggiore tempo libero nel weekend
- meno sprechi
Adesso però pensiamo ad abbellire questa utilissima parete.
Ho pensato di utilizzare delle cornici su cui scrivere con pennarelli per lavagna bianca. Ho quindi riciclato vecchie carte da scrap book per abbellire lo sfondo e creare il planning settimanale.
Per i bambini ho predisposto una lavagna da utilizzare per i loro messaggi e con l'aiuto del mio compagno che sa lavorare la plastica, ho realizzato un porta gessetti tagliando una tazzina giocattolo e incollandola alla lavagna
Per avere sempre sottomano le tessere sconto, ho aggiunto un un porta posta per le tessere dei servizi a domicilio, i coupon e le bollette.
Sono davvero soddisfatta del nuovo aspetto della parete e sono certa che si rivelerà molto utile per tutti.
Ogni sera, sull'esempio di mio padre, registro le spese di casa. I membri della famiglia che fanno acquisti durante la giornata possono inserire gli scontrini nel vano delle bollette, così da non perdere nulla. Allo stesso modo, se hanno delle comunicazioni importanti che potrebbero dimenticare prima che io rientri, le annotano sui post-it, sulla lavagna o sul planning.
Subito dopo i conti, compilo il menù per il giorno dopo e aggiorno eventuali impegni settimanali, compresi i compiti delle pulizie e riordino che annoto sui post it.
La routine procede in questo modo già da qualche giorno, i miei compiti si sono in parte alleggeriti e ho come l'impressione di avere meno impegni. So che non è del tutto così, ma organizzare il tempo dei doveri familiari ha reso molto più "libero" il nostro tempo libero.
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