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Giocattoli e declutter: verso un minimalismo educativo

Scavalcare giocattoli sparsi sul pavimento.

Spostare giochi e peluche da una parte all'altra della stanza per rendere accessibile una volta il letto e una volta la scrivania in base all'orario.

Impiegare ore per pulire sollevando trenini e scatole di mattoncini.

Digrignare i denti guardando il costante disordine del salotto.

Quale mamma non condivide queste esperienze?




Ognuna di noi si è trovata prima o dopo a gridare "Adesso butto tutto!" ma poi ci blocchiamo davanti al pensiero che dopotutto i nostri figli sono affezionati ai loro giocattoli.
Ci chiediamo se mancheranno loro. Se togliendogli i giocattoli togliamo loro anche l'opportunità di sperimentare e giocare con oggetti differenti.

In verità, no.
Per i bambini è rassicurante sapere esattamente cosa possiedono e dove si trova, e questo difficilmente accade nelle case stipate di giocattoli, riposti (e nascosti) ovunque, in ceste, scatole, panche.
Anche il metodo Montessori suggerisce di riporre i giocattoli secondo canoni di visibilità, accessibilità e ordine, ma questo implica che tutto ciò che non trova il suo posto debba essere eliminato.
Oltretutto un maggiore ordine si traduce in un maggiore spazio a disposizione per giocare.

Diversi studi hanno dimostrato che le persone che possiedono meno oggetti tendono ad essere più creative, questo accade anche per i bambini.
Un eccesso di stimoli, come può provenire da un eccesso di giocattoli, rende il bambino meno concentrato e più incline alle distrazioni. Con meno giocattoli i bambini imparano a giocare liberamente, comunicare meglio e inventare giochi interpretando ruoli.
I bambini non sanno nulla del mondo, ma sono i genitori che devono insegnar loro a muoversi in esso. Non lasciamo dunque che questo ruolo venga svolto dall'industria del giocattolo. -- Isabella Milani
Eliminare il superfluo anche nei giocattoli diventa quindi un'opportunità educativa che la mamma può effettuare senza rimorsi. Vediamo quali criteri e metodi possiamo utilizzare per questo virtuoso declutter.

Innanzitutto sarà opportuno rendersi conto di quanti giocattoli ha nostro figlio. Liberiamo dunque scaffali, panche e armadi radunando tutti i giocattoli in un unico posto, il centro della stanza, un grande tavolo, il letto, a seconda dello spazio a disposizione.
Questa fase corrisponde alla numero 1 del mio Metodo delle Quattro Fasi per il declutter domestico. 

Continuiamo a seguire il Metodo delle Quattro Fasi ripulendo tutti gli spazi in cui desideriamo riporre gli oggetti, definendo esattamente come e dove verranno riposti i giocattoli. Ispirarsi al metodo Montessori citato sopra è molto utile in caso di bambini in età prescolare, ma se i figli sono già grandicelli è opportuno coinvolgerli nella nuova disposizione dei loro giocattoli.
Tutti i giocattoli che rientrano negli spazi definiti verranno conservati, tutti gli altri no. Quindi ora dobbiamo definire il criterio che utilizzeremo per capire quali tenere, quali regalare e quali buttare ricordando che quando si parla di giocattoli, meno è sempre meglio che più.

Ecco le domande da farci per scegliere la destinazione di ogni giocattolo:

1. E' in buone condizioni?
Un giocattolo rotto è un giocattolo pericoloso. Se non può essere riparato o se è troppo sporco per essere pulito, eliminatelo senza rimorsi.

2. E' versatile? Può essere utilizzato in modi differenti?
Un giocattolo che ammette un solo modo di giocare assorbe più energie di quelle che dona, meglio lasciarlo perdere. Possiamo regalarlo, venderlo o buttarlo.

3. Cresce con tuo figlio? 
I giocattoli che non hanno una vita extra non meritano spazio extra sui nostri scaffali.

4. E' divertente senza batterie? 
Quando il valore del giocattolo dipende dalla presenza o meno di batterie, esso verrà utilizzato secondo le istruzioni del venditore e senza fantasia. Una volta esaurite le batterie, difficilmente desterà ancora l'interesse di nostro figlio, che si dimenticherà anche di chiederci di sostituirle.

5. E' un "classico"?
Giochi come i trenini, le bambole, le macchinine, i colori e i cartoncini sono senza tempo per un motivo: durano anni e anni di giochi.

6. Stimola il Problem Solving?
Giocattoli come plastilina, blocchi, puzzle e mattoncini sono giocattoli educativi che stimolano i bambini a sperimentare nuove abilità.

7. Aiuta a stare insieme?
Giochi di società, di carte, di ruolo e di collaborazione aiutano grandi e piccini a trascorrere il tempo insieme, a gestire le frustrazioni e ad imparare a raggiungere uno scopo comune.

Se la risposta a queste domande è Sì, non esitate a trovare per questo giocattolo un buon posto nella stanza, altrimenti liberatevene in uno dei modi definiti nella fase numero 3. 


Ricordiamo sempre che i bambini stanno bene quando possono contare sulla soddisfazione dei loro bisogni di protezione, nutrimento ed educazione. E che quest'ultimo non è affidato al possesso di uno o più giocattoli, ma alla presenza di persone che li accompagnino durante le loro scoperte. Giocare con i propri figli, anche utilizzando i normali oggetti di uso quotidiano, è molto più formativo dell'acquisto del più costoso giocattolo.
Nessun bambino, una volta cresciuto, sentirà la mancanza del giocattolo o del pupazzo, ma certamente ricorderà con nostalgia e tenerezza le ore trascorse giocando con i suoi genitori.

Riferimenti:
The nursery that took all the children's toys away

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