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I benefici del tempo vuoto

Ecco fatto. Ho appena completato la pianificazione dell'intera estate. Non parlo di vacanze, magari fosse così.
Questo è il periodo dell'anno in cui madri esauste dagli scrutini invernali devono cominciare a pensare a dove piazzare i figli dopo la chiusura delle scuole.
Piazzare: un termine orrendo, ma non ne trovo di più adatti. E combacia perfettamente con le manovre da Tetris che ho fatto per incastrare ferie e chiusure aziendali con ben tre centri estivi per non lasciare nel dubbio nemmeno un insignificante martedì delle prossime vacanze estive.
Potrei utilizzare la perifrasi "cercare attività ludico-educative per intrattenere i ragazzi durante l'estate." E possiamo continuare a raccontarci che il costosissimo English Summer Camp o La Fattoria Olistica dove i nostri urbani figlioli impareranno a raccogliere rape sono attività necessarie per arricchire il loro patrimonio di competenze, ma io non ho fatto nulla di tutto questo e ricordo le mie vacanze con nostalgico piacere.
Il mio English Summer Camp consisteva nel dare indicazioni ai turisti che si perdevano e La Fattoria Olistica era la nonna che andava a fare l'erba per i conigli mentre noi stesi sull'erba guardavamo le nuvole cambiare forma.
Chiedete ai bambini della Fattoria Summer Camp se possono guardare le nuvole, sarete sorpresi quando vi risponderanno che non ne hanno il tempo.

I nostri figli hanno davvero bisogno di essere intrattenuti con centri estivi di tutti gli sport + 1, lezioni di cucina naturale, colorare con la natura, formazione musicale o full immersion di inglese invece di mesi estivi destrutturati e liberi?



Ci sono attività a bizzeffe nei campi estivi, che riempiono il tempo dei bambini e forniscono assistenza al posto dei genitori quando le scuole sono chiuse. I centri estivi sono una vera necessità in un paese come il nostro dove ai genitori è richiesto il lavoro a tempo pieno e il part time non è concesso nemmeno con bambini molto piccoli. Purtroppo molte famiglie non hanno scelta di fronte alla necessità di non lasciare a casa i bambini incustoditi. Molti genitori non hanno familiari che possono prendersi cura dei loro figli e spesso i nonni sono già troppo anziani. Queste famiglie devono necessariamente avvalersi dei servizi dei centri estivi che negli ultimi anni sono spuntati come funghi, anche senza sedi precise. Come i bagnini, aprono ad inizio stagione e chiudono a settembre, mentre gli educatori si ricollocano come possono nel precariato scolastico. Possiamo dire che, per chi ha possibilità economiche sufficienti, la scelta non manca; tutti gli altri si arrangiano con i centri statali o gli oratori.

Se penso alla mia infanzia però, con una nonna abbastanza giovane da guardarci ogni tanto dalla finestra della cucina senza andare in ansia, mi accorgo che la maggior parte del tempo era occupato da pigre chiacchierate al sole, qualche gioco tipo campana o elastico, pallonate contro il muro e giri in bicicletta, ma sopratutto tempo trascorso seduti sul prato a guardare il cielo quando la nonna andava a fare l'erba nei campi. Non era niente male.



Psicologi ed esperti di sviluppo infantile sono concordi sul fatto che l'eccesso di pianificazione delle attività dei bambini è inutile e potrebbe impedire loro di scoprire ciò a cui sono veramente interessati.
Lyn Fry, psicologa infantile, avverte: “Il vostro ruolo come genitori è quello di preparare i bambini a prendere il loro posto nella società. Essere un adulto significa lavorare, ma anche riempire il tempo libero in un modo che vi renderà felici. Se i genitori si preoccupano solo di  riempire il tempo libero dei loro figli, allora i bambini non sentiranno mai il bisogno di imparare a farlo da soli.”
Il rischio quindi è quello di crescere figli che non sono in grado di gestire il tempo vuoto, giocare da soli o trovare un passatempo.

Fry non è la sola a sostenere i benefici della noia. Numerosi studi hanno dimostrato che i periodi in cui ci annoiamo sono quelli in cui il  nostro cervello diventa più creativo, anche in ambito lavorativo.
La dott. Teresa Belton ha analizzato la correlazione fra noia e immaginazione scoprendo che
la noia è di fondamentale importanza
per lo sviluppo degli stimoli che portano alla vera creatività.
Nel suo libro On Kissing, Tickling, and Being Bored: Psychoanalytic Essays on the Unexamined Life” , lo psicoanalista Adam Phillips  spiega che "la capacità di sentirsi annoiato diventa un'opportunità di sviluppo per il bambino."
La noia è una possibilità per esplorare la vita, più che rotolarci dentro, un po' come le mie nuvole viste dal prato.
"Una delle richieste più pressanti degli adulti è che il bambino deve essere interessato, invece che prendersi il tempo di trovare ciò che gli interessa. La noia è parte integrante del processo di prendersi il proprio tempo," aggiunge Phillips

E allora forse dovremmo fare come suggerisce la dottoressa Fry e, oltre che pianificare e prenotare i centri estivi che coprono tutte le settimane estive, tenere un po' di tempo per sederci coi nostri bambini e scrivere una lista delle cose che vorrebbero fare durante la pausa estiva.
Poi se il bimbo viene da noi lamentandosi che si annoia, dovremo solo invitarlo a leggere la lista. Quello che va sottolineato è il titolo che metteremo in cima al foglio Cose che mi piacerebbe fare.
Ma anche nel caso in cui con buona probabilità i bambini si scopriranno un po' annoiati, è importante rendersi conto che non è tempo sprecato. I bambini hanno bisogno di sentirsi annoiati al fine di motivare se stessi per fare le cose e quindi, in buona sostanza, permettergli di annoiarsi è un modo per renderli più indipendenti.
“Un bambino si sviluppa meglio quando, come una giovane pianta, viene lasciato indisturbato nello stesso terreno.
Troppi spostamenti, troppa varietà di impressioni, non sono un bene per i giovani, e man mano che crescono diventano incapaci di sopportare la fruttuosa monotonia.“
-- Bertrand Russell --


Riferimenti:
Psychologists recommend children be bored in the summer
Why the Capacity for Boredom Is Essential for a Full Life
Boredom and “Fruitful Monotony” in the Conquest of Happiness

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